Cronaca

Esame di maturità 2023, la quarta traccia della prova di italiano

Qual è la quarta traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023? Oggi, mercoledì 21 giugno 2023, iniziano gli esami di stato per migliaia di maturandi italiani. In questo articolo la traccia della prima prova ed il suo svolgimento in diretta.

Il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.


TUTTE LE TRACCE


Esame di maturità 2023, la quarta traccia della prova di italiano

L’autore scelto dal Ministero per la quarta traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023 è Piero Angela con “Dieci cose che ho imparato” (tema tecnico-scientifico), ultimo testo scritto dall’amato divulgatore scientifico recentemente scomparso.

Svolgimento e spiegazione

Di seguito la spiegazione del testo Dieci cose che ho imparato di Piero Angela

“Questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni…” Così Piero Angela riassume e spiega la sua ultima fatica, un testo scritto di getto e nato dall’urgenza del momento, e dalle enormi sfide che ci attendono. Un lascito morale, dopo una lunghissima carriera al servizio dell’informazione e della formazione di generazioni di italiani. “Com’è possibile” si chiede in queste pagine “che un paese come l’Italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà, oggi sia così in difficoltà, e abbia perso le sue luci?” La risposta è in dieci semplici capitoli, dieci aree critiche su cui occorre agire. Per oltre cinquant’anni Piero Angela si è occupato a tempo pieno di scienza, tecnologia, ambiente, informazione, energia, televisione, comportamenti, e ha scritto “Dieci cose che ho imparato” per condividere con i lettori alcune proposte, frutto della sua lunga esperienza sul campo. Con questo libro, a cui ha lavorato fino all’ultimo, colui che è stato per tutti il volto rassicurante della scienza ha voluto dirci come usarla per migliorare le cose. Per rilanciare l’Italia con una nuova visione

Cenni storici e biografici su Piero Angela

Piero Domenico Angela (Torino, 22 dicembre 1928[2] – Roma, 13 agosto 2022) è stato un divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano, con una breve carriera professionistica iniziale anche come musicista jazzista e pianista.

Iniziò la carriera come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e affermandosi successivamente come conduttore del telegiornale Rai, tuttavia resta noto soprattutto come ideatore e presentatore di trasmissioni di divulgazione in stile anglosassone, con cui ha dato vita a un filone documentaristico della televisione italiana, e per il suo giornalismo scientifico anche espresso in numerose pubblicazioni saggistiche. Ha ricevuto riconoscimenti ufficiali per l’importante opera di avvicinamento del pubblico al mondo della cultura e della scienza svolta nell’arco di gran parte della propria vita

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio