Cronaca

Esame di maturità 2023, la settima traccia della prova di italiano

Qual è la settima traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023? Oggi, mercoledì 21 giugno 2023, iniziano gli esami di stato per migliaia di maturandi italiani. In questo articolo la traccia della prima prova ed il suo svolgimento in diretta.

Il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.


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Esame di maturità 2023, la settima traccia della prova di italiano

L’autore scelto dal Ministero per la seconda traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023 è Marco Belpoliti con “Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp”.

Svolgimento e spiegazione

Di seguito la trama del testo Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp di Marco Belpoliti:

La traccia di Belpoliti è un articolo pubblicato su Repubblica il 30 gennaio 2018. «Non sappiamo più attendere. Tutto e’ diventato istantaneo, in ‘tempo reale’, come si è cominciato a dire da qualche anno. La parola chiave e’: ‘Simultaneo’. Scrivo una email e attendo la risposta immediata. Se non arriva m’infastidisco: perché non risponde? Lo scambio epistolare in passato era il luogo del tempo differito. Le buste andavano e arrivavano a ritmi lenti. Per non dire poi dei sistemi di messaggi istantanei cui ricorriamo: WhatsApp. Botta e risposta. Eppure tutto intorno a noi sembra segnato dall’attesa: la gestazione, l’adolescenza, l’età adulta. C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato».

Cenni storici e biografici su Marco Belpoliti

Marco Belpoliti (Reggio Emilia, 9 ottobre 1954) è uno scrittore, critico letterario e italianista italiano. Marco Belpoliti si laurea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bologna nel 1978, discutendo una tesi in Semiotica con Umberto Eco. Insegna Sociologia della letteratura, Letteratura italiana e arti visuali presso l’Università di Bergamo.

Nel 1981 ha fondato, insieme ad altri, la rivista In forma di parole e la casa editrice Elitropia. Ha collaborato a Nuovi Argomenti durante gli anni ottanta. Dal 1981 collabora stabilmente alle pagine culturali del quotidiano il manifesto, e in particolare all’inserto Alias.

Nel 1986 il suo racconto “Confine: vite immaginarie del clown” diventa uno spettacolo per la regia di Marco Martinelli, interprete Ermanna Montanari, che insieme a Cosetta Gardini cura anche la scenografia, produzione Teatro delle Albe.

Dal 1991 è condirettore della rivista Riga, edita prima da Marcos y Marcos e poi da Quodlibet, dove ha curato tra gli altri numeri dedicati a Antonio Delfini, Italo Calvino, Primo Levi, Alberto Arbasino, Alberto Giacometti, Saul Steinberg, Giorgio Manganelli, Piero Camporesi, Gianni Celati e Furio Jesi.

Dal 1998 collabora alle pagine culturali del quotidiano La Stampa. Dal 2000 collabora al settimanale L’Espresso con una rubrica di recensioni librarie. Nel 1997 ha curato l’edizione critica delle Opere di Primo Levi uscita presso Einaudi, e successivamente, dello stesso autore, una serie di volumi: Conversazioni e interviste 1963-1987; L’ultimo Natale di guerra (racconti sparsi e ritrovati); L’asimmetria e la vita 1955-87 (raccolta di articoli comparsi su giornali e riviste); Tutti i racconti. Nel 1998 ha pubblicato un volume dedicato a Primo Levi per l’editore Bruno Mondadori, nella collana di monografie dedicate a scrittori da lui diretta

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