Qual è la prima traccia della prima prova dell’esame di maturità 2024? Iniziano oggi, mercoledì 19 giugno, gli esami di stato per migliaia di maturandi italiani. Dopo il ritorno alla normalità post Covid, per il 2024 si conferma lo stesso impianto: ci sono due prove scritte a carattere nazionale (decise, cioè, dal Ministero) e un colloquio. Le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno.
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Il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.
Esame di maturità 2024, la prima traccia della prova di italiano
Nella prima prova gli studenti potranno scegliere l’analisi del testo. Al sorteggio è uscita una delle poesie contenute nell’opera ‘Vita d’Un Uomo’ di Giuseppe Ungaretti.
Il titolo della traccia
Uscito “Pellegrinaggio” di Giuseppe Ungaretti come brano di una delle tracce dell’analisi del testo della prima prova della Maturità 2024. La poesia è inserita nella raccolta “Vita di un uomo”.
Svolgimento e spiegazione
Di seguito l’analisi del testo della poesia Pellegrinaggio:
In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalbaUngaretti
uomo di pena
ti basta un’illusione
per farti coraggioUn riflettore
Pellegrinaggio di Giuseppe Ungaretti
di là
mette un mare
nella nebbia
Pellegrinaggio è una poesia scritta in guerra, Ungaretti in trincea vive una esperienza limite che lo porta alla ricerca interiore per arrivare alla conoscenza di se stessi. La poesia rappresenta il viaggio nell’animo del poeta che in una situazione estrema come quella della guerra, in cui l’uomo arriva ad annullarsi, rivendica con le sue strofe la vitalità dell’uomo che aggrappandosi a brandelli di illusioni riesce a sopravvivere.
Ungaretti ha scritto a proposito di questa poesia: ”in questa poesia c’è una cosa nuova, cioè c’è il nome che il poeta dà a se stesso, quel nome che lo accompagnerà poi in tutta la sua biografia: uomo di pena”.
Anche questa poesia, come la maggior parte delle poesie di Ungaretti, spicca per la brevità dei versi, che come per esempio il verso 16, che risulta composto solamente da due monosillabi. Tale brevità ha la funzione di amplificare il significato delle parole al massimo, rendendole più incisive e tenendo nella poesia solo ciò che è necessario. Emerge la poetica dell’analogia. Le tre strofe rappresentano tre momenti distinti, tre immagini che si susseguono senza nessun legame logico, blocchi testuali a sé stanti, tuttavia il loro accostamento genera un senso nuovo e inaspettato.
Ungaretti indica con esattezza, a margine della poesia, il luogo e la data di composizione a sottolineare che si svolge in tempo di guerra a Valloncello dell’Albero Isolato, vicino a San Martino del Carso, località brulla e desolata, famosa per essere stata teatro di guerra, dove Ungaretti ha partecipato agli scontri della VI battaglia dell’Isonzo nell’agosto del 1916. In tutte le poesie della raccolta Ungaretti indica luogo e data per dare l’idea dell’immediatezza con cui sono state create, come se fossero state realizzate di getto, proprio nel momento in cui ha vissuto l’orrore della guerra, senza alcun tipo di rielaborazione o revisione da parte sua. Per Ungaretti la poesia è ricerca interiore. Nelle sue opere è presente infatti la poetica del porto sepolto, metafora dell’animo del poeta e dell’intimità a cui l’autore giunge con difficoltà e di cui riesce ad avere solo qualche vago ricordo (di AtuttArte).