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Esplosione in fabbrica a Chieti, tre operai morti: 8 indagati

Tre operai sono morti, e altri sono rimasti feriti, in seguito a un’esplosione nella fabbrica Sabino Esplodenti a Casalbordino, in provincia di Chieti: sono otto gli indagati per l’incidente sul lavoro fatale avvenuta due giorni fa. Nel 2020, nella stessa ditta, morirono altri tre operai in un incidente simile.

Chieti, esplosione nella fabbrica Sabino Esplodenti: tre morti, 8 indagati 

La ditta, teatro dell’incidente, si occupa di esplosivi, in particolare di smilitarizzazione delle munizioni. In pratica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche di ordigni. Le attuali attività di Sabino Esplodenti sono “la continuazione della lunga storia dell’azienda in campo militare che ha consentito di sviluppare processi produttivi necessari al recupero di materie prime, principalmente esplosivi, metalli e plastiche. Tutti i materiali di scarto vengono restituiti all’economia” recita il sito della società

Dalle prime informazioni i tre decessi sono stati causati da una violenta esplosione all’interno della fabbrica Sabino Esplodenti a Casalbordino, in provincia di Chieti. “Ci sono delle notizie ancora sommarie e frammentarie ma confermo l’esplosione alla Sabino Esplodenti”, spiega il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci all’Ansa.

Il primo cittadino, al momento fuori città, è in costante contatto con il vice sindaco Carla Zinni che è a sua volta in collegamento con la Prefettura di Chieti. Sul luogo dell’esplosione ci sono i sanitari del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia di stato e la polizia locale.

Gli indagati

La Procura di Vasto ha iscritto nel registro degli indagati otto persone che dovranno rispondere dell’incidente sul lavoro che è costato la vita a tre operai. Si tratta di Gianluca Salvatore, Sabino Salvatore, Massimo Salvatore, Marco Salvatore, Carlo Piscopo, Giustiniano Tiberio, Barbara Palestini. Tra gli indagati infine figura la stessa società. I reati ipotizzati sono omicidio colposo aggravato e disastro doloso.

Salvatore, Piscopo e Tiberio sono già indagati per l’esplosione del dicembre 2020 che causò la morte di altri tre operai. Anche per quella vicenda le accuse sono di omicidio colposo aggravato e disastro doloso.

Nel 2020 un altro incidente mortale nella stessa ditta

In un altro incidente nella stessa fabbrica persero la vita tre operai, Carlo Spinelli, 54 anni, Paolo Pepe, 45, e Nicola Colameo, 45. Allora una cassetta di razzi di segnalazione per il soccorso in mare esplose per autocombustione investendo i lavoratori. Domani è in programma l’udienza preliminare per il processo. Dieci gli imputati. Sempre nella stessa struttura, nel 1992, era morto il 48enne Bruno Molisani ucciso dall’innesco di una spoletta. Inoltre, nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un’esplosione.

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