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Violenza e minacce per la vendita di un’auto online: due arresti a Lioni, dovranno rispondere di estorsione

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Immagine di repertorio
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I poliziotti del Commissariato di Sant’Angelo dei Lombardi hanno eseguito due arresti a Lioni con l’accusa di estorsione aggravata. Secondo le prime informazioni, tutto trae origine dalla segnalazione di episodi di violenza e minacce legati alla vendita di un’auto online. La Procura di Avellino sta coordinando l’indagine che ha portato all’arresto dei responsabili.

Estorsione a Lioni: due arresti

Il personale del Commissariato di Sant’Angelo dei Lombardi ha eseguito l’Ordinanza di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica. Le misure riguardano due individui di Lioni (AV), attualmente gravemente indiziati di “estorsione aggravata”.

Le indagini

In seguito alla denuncia della vittima, il personale del Commissariato ha avviato le indagini, accertando che i due indagati, al fine di ottenere un ingiusto profitto, hanno costretto la persona offesa a versare inizialmente la somma di 500 euro e successivamente 1.200 euro, oltre a consegnare l’autovettura come garanzia per ulteriori pagamenti. In particolare, la vittima, dopo aver pubblicato un annuncio di vendita della sua auto su un sito di vendite online chiamato Marketplace, è stata contattata da un uomo interessato all’acquisto, con il quale ha concordato un prezzo di 500 euro, nonostante l’auto fosse sottoposta a fermo amministrativo e quindi non autorizzata alla circolazione.

Le violenze

Come concordato con il potenziale acquirente, l’autovettura veniva trasportata a bordo di un carro attrezzi presso l’abitazione del compratore a Lioni. Successivamente, si procedeva presso un’agenzia di pratiche auto per formalizzare il passaggio di proprietà a favore di una persona indicata da uno degli indagati come acquirente. In seguito, uno degli indagati richiedeva una prima somma di denaro a causa di un fermo amministrativo; dopo aver ricevuto il pagamento, aggrediva la persona offesa con calci e pugni. A questo punto, seguivano ulteriori minacce, costringendo la vittima a recarsi nuovamente a Lioni, dove incontrava nuovamente i due indagati, che lo minacciavano e aggredivano, richiedendo ulteriori somme di denaro e costringendolo a consegnare la propria autovettura come pegno per garantire i futuri pagamenti.

La persona offesa, a tal punto, decise di non subire ulteriori richieste estorsive e presentò denuncia alla Polizia Giudiziaria. Questo portò all’avvio di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, che permise di ricostruire i fatti come denunciati. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, dopo aver esaminato la richiesta del Pubblico Ministero, ha ritenuto che ci fossero gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, disponendo per uno di essi la misura cautelare in carcere e per l’altro gli arresti domiciliari. Le accuse attuali sono provvisorie e la colpevolezza delle persone arrestate sarà accertata solo al termine del processo.

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