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Il 10 maggio 1931 nasce Ettore Scola, uno dei registi che ha reso glorioso il cinema italiano

Biografia di Ettore Scola: protagonista, prima come sceneggiatore e poi da regista, di alcune delle più belle pagine del cinema italiano

Ettore Scola è stato un regista cinematografico e sceneggiatore italiano. Protagonista, prima come sceneggiatore e poi da regista, di alcune delle più belle pagine del cinema italiano. Noto soprattutto per aver diretto film come “C’eravamo tanto amati”, “Brutti, sporchi e cattivi”, “Una giornata particolare”, “La terrazza e La famiglia”.

10 maggio 1931: nasce Ettore Scola, regista cinematografico e sceneggiatore italiano

Ettore Scola è nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio 1931. Comincia la carriera giornalistica collaborando con la rivista umoristica “Marc’Aurelio” mentre frequenta Giurisprudenza a Roma. Poi dalla metà degli anni Cinquanta comincia a scrivere sceneggiature collaborando con “Age e Scarpelli”, per film come “Un americano a Roma” (1954), “La grande guerra” (1959) e “Crimen” (1960).


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Esordisce alla regia nel 1964, ma il suo primo grande successo lo conseguirà quattro anni dopo dirigendo Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier in “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” (1968): con Sordi lavorerà solo altre tre volte, vale a dire in un paio di episodi del collettivo “I nuovi mostri” (1977) e nei film “La più bella serata della mia vita” (1972) e “Romanzo di un giovane povero” (1995).

L’ascesa

Con “Il commissario Pepe” (1969) e “Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” (1970) Scola entra nel decennio più importante della sua carriera. Nel 1974 dirige “C’eravamo tanto amati”, film che ripercorre un trentennio di storia italiana dal 1945 al 1975 attraverso le vicende di tre amici interpretati da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores, tutti innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli).

Il film è il capolavoro che lo consacra definitivamente tra i grandi del cinema italiano regalandogli anche la fama internazionale. Seguono altri titoli imprescindibili quali “Brutti, sporchi e cattivi” (1976) e “Una giornata particolare” (1977) con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, forse la pellicola di Scola più acclamata anche all’estero.


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Altri grandi film e morte

Nel 1980 il regista gira “La terrazza”, amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi. Emblema degli anni Ottanta di Scola è il film “La famiglia” (1987), commedia che ripercorre ottanta anni di storia (1906-1986) con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant.


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Con il film narrativo “Concorrenza sleale” ambientato durante il fascismo e il documentario “Gente di Roma”, Ettore Scola ha concluso la sua carriera cinematografica, facendo poi una sola eccezione per un altro documentario, “Che strano chiamarsi Federico”, realizzato nel 2013 in occasione del ventennale della morte di Fellini.

Il regista è morto nella serata del 19 gennaio 2016 a Roma, nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico dove era ricoverato.

Vita privata

Ettore Scola è stato sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Scola da cui ha avuto due figlie, Paola e Silvia, le quali hanno entrambe collaborato professionalmente con il padre come aiuto regista (Paola) e sceneggiatrice (Silvia).

Le figlie hanno, inoltre, dedicato al padre un documentario, “Ridendo e scherzando”, ed un libro di memorie, “Chiamiamo il babbo. Ettore Scola, una storia di famiglia..”. Nel corso della sua vita, Scola ha fatto parte del governo ombra del PCI nel 1989 con delega ai beni culturali.


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