La Procura della Figc avvia un’inchiesta sugli arbitri Gianluca Rocchi e Daniele Orsato per una presunta evasione fiscale. Il procuratore generale Ugo Taucer ha sollecitato la Federcalcio a dare avvio all’inchiesta a seguito di un esposto ricevuto a metà novembre. Gli accertamenti si concentrano sugli emolumenti Uefa non dichiarati nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022.
Evasione fiscale, inchiesta sugli arbitri Rocchi e Orsato
Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, rispettivamente designatore degli arbitri e uno dei fischietti più noti degli ultimi anni, potrebbero essere coinvolti in un’inchiesta sportiva avviata dalla Procura della Figc, che sta indagando su casi di evasione fiscale. L’inchiesta è scaturita da un esposto ricevuto dal procuratore Ugo Taucer il 20 novembre scorso. Secondo quanto riportato da Repubblica, che fa riferimento anche a un precedente articolo riguardante le indagini della Guardia di Finanza su alcuni arbitri, è proprio da quel documento che ha preso avvio la nuova indagine.
L’esposto fa riferimento al Codice di giustizia sportiva, sottolineando che l’evasione fiscale ha infranto i principi di lealtà, correttezza e probità stabiliti all’articolo 4. Viene inoltre menzionato l’articolo 42 del regolamento Aia, che impone agli arbitri di «improntare il loro comportamento», anche al di fuori del campo, ai principi di «lealtà, trasparenza, rettitudine e comune morale, a tutela della credibilità e dell’immagine dell’Aia». In seguito a ciò, Taucer ha contattato la Procura federale della Figc per sollecitare l’apertura di un procedimento. La richiesta è stata accolta e, secondo quanto riportato dal quotidiano, Rocchi e Orsato sono stati inseriti nel fascicolo, ma l’indagine si estenderà anche ad altri arbitri.
Gli arbitri potrebbero incorrere in multe o squalifiche
L’accusa di evasione fiscale si basa sulla mancata dichiarazione di alcuni rimborsi e compensi ricevuti dalla UEFA. Se dovesse essere dimostrata la responsabilità degli arbitri, si procederà con il deferimento. Potrebbero essere sottoposti a un processo sportivo e, in caso di condanna, le sanzioni potrebbero variare da una semplice ammenda a squalifiche o inibizioni. Le accuse si riferiscono a un periodo compreso tra il 2018 e il 2022 e riguardano le direzioni di gara svolte al di fuori dell’Italia, alcune delle quali sono state compensate tramite conti esteri. Repubblica ha inoltre segnalato che alcuni degli arbitri coinvolti hanno già raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate.