L’ex calciatore italiano Vavassori partito volontario per difendere l’Ucraina, probabilmente è in pericolo. Cresce la preoccupazione della famiglia dell’ex calciatore Ivan Luca Vavassori, 29enne italiano che si sarebbe arruolato come volontario nelle brigate internazionali dell’esercito ucraino. Nato in Russia, Vavassori era stato adottato da una famiglia piemontese. Sui social è stato lanciato l’allarme per l’ex portiere in serie C di Pro Patria, Legnano e Bra, con il sospetto che l’ex calciatore sia rimasto vittima di un attacco subito dalla sua unità a Mariupol. Secondo la ricostruzione diffusa sui social, l’esercito russo avrebbe distrutto due convogli ucraini del 4° Reggimento. In uno di questi ci sarebbe stato anche Vavassori, colpito durante la ritirata di alcuni feriti a Mariupol. Di lui al momento non ci sono notizie.
Preoccupazione per Vavassori,
Mentre stava partendo per l’Ucraina, Vavassori aveva raccontato i rischi a cui consapevolmente andava incontro. “La nostra sarà una missione suicida perché abbiamo pochissime unità contro un intero esercito, ma preferiamo provare. Quel che importa è morire bene, soltanto allora inizia la vita”. Dopo il via libera dell’ambasciata di Kiev in Italia, Vavassori aveva aderito alla Legione di difesa internazionale Ucraina con il nome di “comandante Rome”. Ivan Luca è figlio adottivo di Pietro Vavassori, ex patron della Pro Patria, e di sua moglie Alessandra Sgabella. Negli anni ’90 l’imprenditrice piemontese era stata sequestrata dalla ‘ndrangheta e tenuta prigioniera per nove mesi, tra il 1997 e il 1998. È morta nel 2011.