In un giorno come tanti uno dei più grandi e discussi poeti americani del Novecento, Ezra Weston Loomis Pound, ricevette dall’Università di Yale il Premio Bollingen di poesia. Il fatto – che in sé non sarebbe di grande rilevanza storica – produsse però una secchiata di polemiche sia negli States che in tutto il vecchio continente.
19 febbraio 1949: Ezra Pound riceve il primo Premio Bollingen
Il giorno 19 febbraio 1949, il leggendario poeta e scrittore statunitense, Ezra Pound, riceve con i Canti pisani, il primo Premio Bollingen di poesia dalla Fondazione Bollingen e dall’Università di Yale
Fatti antecedenti
Ezra Pound è stato e sarà per sempre un poeta incatenato dalle ragioni della storia, infatti, prelevato da due partigiani il 3 maggio del 1945 all’interno della sua casa di Rapallo, fu condotto a Lavagna e poi a Genova, luogo dove subì lunghi e stressanti interrogatori, per poi essere consegnato alla polizia militare alleata nei pressi di Pisa.
Questa temeraria e indomabile icona atipica per quell’epoca, non conobbe il peso dell’umiliazione e della sconfitta, fu come Achille nell’Iliade ma senza un tallone su cui mirare, così nacquero i Canti pisani, la nitida immagine di un uomo che giocò secondo le sue regole, e, forse, è stata proprio quella grande forza comunicativa a consentirgli di raccontare la vita dei vinti su un’altra prospettiva, unita a quella dei vincitori e dei loro soprusi.
“Al poeta imprigionato – dichiara il poeta, critico letterario, giornalista, traduttore e scrittore Giovanni Raboni – bastano sette o otto versi per evocare, anzi per far sorgere fisicamente dal nulla un piccolo, allucinante stuolo di vittime più o meno sacrificali, dal vecchio contadino incolpevole oppresso da un’anonima sciagura all’asceta persiano suppliziato dai suoi nemici e al dittatore italiano trasformato in trofeo dalla folla assetata di vendetta; e un solo verso, una sola citazione basta per far echeggiare sulla visione, non meno solenne che minaccioso, un tuono da apocalisse“.
Nei Canti pisani vi è tutta l’essenza di Ezra Pound, un uomo che rifiutò di abiurare le proprie idee fino ad accettare qualunque cosa. Si tratta di un Pound innamorato della bellezza dell’arte, ma anche un poeta che riuscì – senza commistioni o forzature – a contrapporsi a quella vita manovrata a doc da poteri occulti e celati nell’ombra.
Trasferimento a Washington, liberazione e Premio Bollingen
Successivamente il poeta fu trasferito a Washington e designato come un traditore, per lui, infatti, venne richiesta la pena di morte. Tuttavia al processo fu dichiarato infermo di mente e rinchiuso per dodici anni nel manicomio criminale di Saint Elizabeth.
Da lì in poi i poeti di tutto il mondo incominciarono a creare una catena umana, fatta di petizioni e proteste che culminarono in primis nell’ottenimento del premio Bollingen – in relazione ai Canti pisani – e in secundis nella liberazione di Pound nel 1958.