Classe 1953, Fabio Concato è un artista che, con la sua voce romantica e l’indiscussa raffinatezza dei testi, ha conquistato generazioni su generazioni, divenendo uno dei cantautori italiani più amati di sempre. Nel 1982 sfonda con l’album “Fabio Concato”, trascinato dal singolo Domenica bestiale, opera che sarà il marchio indelebile della sua gloriosa carriera.
Nel corso degli anni, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante per le sue canzoni, narrando in modo molto personale le piccole grandi storie della quotidianità. Nostalgie, ricordi, speranze, rivelazioni e confessioni appena delineate, lampi d’allegria contagiosa e momenti di grande tenerezza popolano il mondo delle sue canzoni, simili a foto, illustrazioni e annotazioni in un diario della memoria che è sempre riuscito a fare breccia sia nell’immaginario che nella sensibilità del pubblico.
Fabio Concato, cantautore italiano
Fabio Bruno Ernani Piccaluga (in arte Fabio Concato) nasce a Milano il 31 maggio del 1953. Il padre è Luigi Piccaluga, chitarrista e autore jazz più noto come Gigi Concato, a sua volta figlio dei cantanti lirici Nino Piccaluga e Augusta Concato; come il genitore, quindi, è dal cognome di quest’ultima giornalista e poetessa, che Fabio trae lo pseudonimo.
Gli inizi
Muove i primi passi nel mondo della musica nel 1974, quando insieme agli amici Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro forma il gruppo cabarettistico “I Mormoranti”, in cui Fabio scrive testi e musiche e inizia a esibirsi nel celebre locale Derby di Milano. È scoperto da Walter Guertler, che lo mette sotto contratto per la Harmony, etichetta del gruppo S.A.A.R., per cui incide nel 1977 l’album Storie di sempre che contiene il singolo A Dean Martin (che ottiene un buon successo radiofonico e di vendite).
Nel 1978 partecipa all’incisione dei cori nel 45 giri Ufo Robot/Shooting Star, rispettivamente sigla iniziale e finale della prima serie televisiva mecha arrivata in Italia, Atlas Ufo Robot, e di altre canzoni nell’LP omonimo della serie, pubblicato dalla Fonit Cetra, infatti è interprete solista nelle canzoni Procton e Rigel. Dopo un altro album per la Harmony, Svendita totale nel 1978, passa alla Philips, per cui incide nel 1979 Zio Tom, la cui title track verrà poi ripresa nel 1990 anche da Mina per il disco Ti conosco mascherina.
Gli anni 1980
Passano tre anni prima che Fabio torni sul mercato, ma questa volta con successo. L’album omonimo del 1982 segna il primo vero riscontro popolare per Concato, trascinato dal singolo Domenica bestiale, partecipante al Festivalbar di quell’estate; pur non entrando in hit parade diventerà in breve tempo il classico per eccellenza del cantautore milanese. Il brano fa tra l’altro parte della colonna sonora del film di Marco Risi Vado a vivere da solo, con Jerry Calà protagonista.
Nel 1984 Concato centra il suo maggiore successo discografico con un altro album omonimo, in cui sono contenuti alcuni dei suoi classici quali Ti ricordo ancora, Tienimi dentro te, Sexy Tango, Rosalina, Guido piano e soprattutto Fiore di maggio, dedicato alla neonata figlia Carlotta. Del 1986 è l’album Senza avvisare, anch’esso un buon successo discografico (arriva al numero due nella classifica 33 giri).
Nel 1989 incide una canzone dedicata al Telefono azzurro 051/222525 (che era il numero di telefono a quell’epoca) il cui tema è proprio quello delle violenze domestiche ai bambini, ed i cui proventi lordi, derivanti dalla vendita del singolo, sono stati interamente devoluti alla organizzazione per la difesa dei minori. Il brano arriva al numero uno nella classifica dei singoli.
Gli anni 1990
Nel 1990 partecipa al 33º Zecchino d’oro in qualità di autore, con la canzone L’ocona sgangherona. Sempre nello stesso anno, a distanza di 4 anni dall’ultimo lavoro, Concato pubblica un album di inediti, Giannutri, ed è un nuovo successo, anche grazie al brano trainante Speriamo che piova. Segue la prima raccolta ufficiale Punto e virgola.
Nel 1992 è la volta di In viaggio, altro successo di vendite e di critica. A seguire Vita quotidiana, dove sono inclusi alcuni duetti, tra cui “Chiama piano” cantata con Pierangelo Bertoli nel 1990.
Arriva anche (sulla scia della moda di quel decennio) un album di canzoni reincise: Scomporre e ricomporre, pubblicato nel 1994, che contiene l’inedito Troppo vento. Per questioni dichiaratamente affettive, la canzone Guido piano viene riproposta nella sua versione originale.
I successivi due album del decennio, nel 1996 Blu e nel 1999 Fabio Concato in cui c’è il successo M’innamoro davvero, (con la partecipazione di José Feliciano) si attesteranno su discreti livelli di vendita.
Gli anni 2000
A sorpresa, nel 2001, decide di partecipare al Festival di Sanremo con Ciao ninìn, la canzone farà da apripista all’album Ballando con Chet Baker, che mette in evidenza una virata verso le sonorità più spiccatamente jazz.
Del 2003 è il primo album live di Concato, Voilà. Nel 2004 Concato intraprende un’apprezzata tournée in coppia con Anna Oxa, dal titolo Viceversa Tour, che vede i due artisti giocare a scambiarsi e reinterpretare i rispettivi successi.
Torna al Festival di Sanremo nel 2007 con la canzone Oltre il giardino, ispirato alle difficoltà di chi perde il lavoro a “cinquant’anni”. Duettando nella serata del 1º marzo con Michele Zarrillo, la canzone ottiene un ottimo riscontro critico e permette la pubblicazione di un’antologia di successi in una veste ancora riarrangiata.
Gli anni 2010
Nel 2010 incide il singolo Amico mio col giovane cantautore Giancarlo Di Muoio per raccogliere fondi in favore del Centro Ambrosiano per la Solidarietà di Milano, partecipa al nuovo album di Ana Flora, cantante brasiliana, con la quale esegue una versione carioca di Rosalina A Rosinha e l’inedito L’aquilone.
Dopo il lancio dei due singoli Tutto qua e Un trenino nel petto, il 20 marzo 2012, Fabio Concato pubblica, dopo 11 anni dal precedente, un nuovo album di inediti intitolato Tutto qua. Il 19 maggio 2014 prende parte alla manifestazione ReTour a Puteoli di Pozzuoli, con Mario Trevi e Fausto Leali.
Il 6 maggio 2016 esce l’album Non smetto di ascoltarti in collaborazione con il pianista Julian Oliver Mazzariello e il trombettista Fabrizio Bosso, contenente cover della musica italiana e brani dello stesso Concato in chiave jazz, mentre a maggio del 2017 pubblica Gigi, disco in cui rivisita alcuni suoi successi del passato con gli arrangiamenti di Paolo di Sabatino.
A marzo 2018 riceve il Premio Note da Oscar, per la sezione “canzoni nel cinema”, dal Festival Alessandro Cicognini; il riconoscimento è stato consegnato da Davide Cavuti, direttore del Centro Studi Nazionale Cicognini, prima del suo concerto al Teatro Sirena di Francavilla al mare.
Il 24 aprile 2018 esce il film di Paolo Sorrentino Loro 1, dove Concato appare alla fine cantando Domenica bestiale.
Gli anni 2020
L’8 febbraio 2020, durante un concerto presso il Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova, duetta con I Trilli interpretando Ma se ghe penso, storica canzone in lingua genovese del 1925.
Il 5 maggio 2020, durante la pandemia COVID-19, il cantautore presenta il singolo “L’umarell” cantato in dialetto milanese. Nell’immaginario collettivo[senza fonte] l’umarell è il classico vecchietto o pensionato che osserva i cantieri dispensando anche consigli non richiesti agli operai. La canzone è un omaggio alla sua Milano, città duramente colpita dal virus.
Vita privata
L’artista milanese ha sempre cercato di tenere la sua vita privata lontana dai riflettori, motivo per cui di lui si sa ben poco. Durante le interviste ha sempre dichiarato di essere follemente innamorato di sue moglie, Elisabetta Pesarese, una donna con cui è convolato a nozze nel 1980. I due sono genitori di Carlotta. Attualmente dovrebbe vivere a Milano. Dei suoi guadagni non sappiamo nulla.