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Il 31 gennaio del 1983 nasce Fabio Quagliarella: bomber della Sampdoria

Fabio Quagliarella è un calciatore italianoattaccante della Sampdoria, di cui è capitano, e della nazionale italiana.
Con la Juventus ha vinto tre scudetti consecutivi, dalla stagione 2011-2012 alla stagione 2013-2014. Con la stessa squadra ha vinto anche due edizioni della Supercoppa italiana (2012 e 2013). Precedentemente, nella Florentia Viola, aveva vinto il campionato di Serie C2 2002-2003.

31 gennaio 1983: nasce Fabio Quagliarella, bandiera della Sampdoria

Nato a Castellammare di Stabia il 31 gennaio del 1983, Fabio Quagliarella indossa la maglia numero 27 in onore di Niccolò Galli, suo compagno nelle nazionali giovanili, morto in un incidente stradale nel 2001.



Il 17 febbraio 2017, dopo un processo durato qualche anno, un ex agente della Polizia postale, accusato da Quagliarella di stalking, viene condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione; l’uomo aveva prodotto lettere diffamatorie anonime in cui l’attaccante, all’epoca dei fatti in forza al Napoli, veniva ingiustamente accusato di avere affiliazioni con la camorra e di aver intrattenuto rapporti con minorenni. A causa di queste lettere giunte al presidente del NapoliAurelio De LaurentiisQuagliarella si era trovato in pratica costretto ad accettare la cessione ad altro club.

Caratteristiche tecniche

È un attaccante capace di ricoprire sia il ruolo di prima punta, sia di seconda punta. In carriera ha giocato anche come attaccante esterno e qualche volta come trequartista. Possiede un tiro molto potente e preciso, che lo ha portato a segnare da grandi distanze, e un buon colpo di testa. Rientrano nel suo repertorio anche il colpo di tacco e la rovesciata. Si distingue inoltre come assist-man.

Firenze, Chieti, Torino e Ascoli

Cresciuto nelle giovanili del Torino, esordisce in Serie A in maglia granata il 14 maggio 2000, nella partita vinta per 2-1 contro il Piacenza.



Nel 2002 è in prestito alla Florentia Viola, militante in Serie C2; dopo 12 partite e un solo gol è restituito nel gennaio 2003 al Torino, che lo gira al Chieti in Serie C1, dove disputa 10 incontri segnando 2 gol. In Abruzzo rimane anche per la stagione successiva di C1, chiusa con 17 gol in 32 partite. Terminato il prestito, il Torino riprende nei ranghi Quagliarella in vista della stagione in Serie B.

A Torino parte da titolare e, con 7 gol in 34 partite, contribuisce alla promozione in Serie A, ma, a seguito del fallimento della società granata, nell’agosto 2005 si ritrova svincolato e accetta la proposta dell’Ascoli, che gli garantisce un posto da titolare nella stagione 2005-2006 in massima serie: con la maglia bianconera, il 21 dicembre 2005, in AscoliTreviso (1-0), segna il suo primo gol in Serie A.

Sampdoria

Al termine del campionato, l’Udinese, proprietaria del cartellino del giocatore dal 2005, cede la metà del suo cartellino – assieme alla metà del cartellino di Pieri – alla Sampdoria, in cambio della metà del cartellino del centravanti Foti. Il 7 luglio 2006 Quagliarella viene così ingaggiato dal club blucerchiato, allenato da Walter Novellino.



Incomincia il periodo a Genova da riserva. A ottobre, con la squalifica per scommesse di Francesco Flachi e le non buone condizioni fisiche di Fabio Bazzani, Quagliarella può trovare una maglia da titolare. Segna una doppietta con un gol da venti metri contro l’Atalanta nella partita persa 2-3, di rovesciata nella partita vinta contro la Reggina 0-1 e nella 30esima giornata con un pallonetto da centrocampo contro il Chievo. Alla fine del 2006, totalizza 9 gol in 16 partite con la maglia blucerchiata: in questo modo, al termine del girone d’andata, ha battuto il suo record di gol in Serie A in un’intera stagione. Nel girone di ritorno la sua media gol scende; mette a segno altri 4 gol che lo fanno arrivare a quota 13 nella classifica dei cannonieri.

Udinese

Nel giugno 2007 le due squadre proprietarie del cartellino non trovano l’accordo per la risoluzione della comproprietà e vanno alle buste, con la Sampdoria che offre 6,5 milioni di euro contro i 7,3 milioni dell’Udinese, che si aggiudica così la proprietà dell’attaccante campano.



Dopo un inizio stentato, a Udine gioca insieme con Antonio Di Natale firmando 12 reti. Nella stagione seguente segna al San Paolo contro il Napoli e arriva ai quarti di finale di Coppa UEFA contro il Werder Brema, nei quali mette a segno una doppietta che non basta a evitare l’eliminazione. Con 8 reti in Coppa UEFA si classifica al terzo posto nella classifica marcatori dietro Vágner Love e Ivica Olić. Nell’ultima giornata contro il Cagliari mette a segno il tredicesimo gol in campionato, portandosi a quota 21 gol complessivi in stagione.

Napoli

Il 1º giugno 2009 l’attaccante stabiese viene acquistato dal Napoli. All’Udinese vanno 16 milioni di euro e la seconda metà del cartellino di Maurizio Domizzi, mentre al giocatore viene riconosciuto un ingaggio di 1,8 milioni di euro a stagione a salire di anno in anno più eventuali bonus legati al rendimento, diventando così il giocatore più pagato della squadra. Come sua consuetudine, sceglie la maglia numero 27 in onore di Niccolò Galli, suo grande amico e compagno nelle nazionali giovanili, scomparso prematuramente in un incidente stradale nel 2001.



Esordisce in maglia azzurra il 16 agosto 2009 nel match di Coppa Italia contro la Salernitana, terminato 3-0 per i partenopei. I primi gol ufficiali arrivano il 30 agosto 2009 alla seconda di campionato contro il Livorno, al San Paolo, match nel quale apre le marcature per poi siglare il gol del definitivo 3-1 per il Napoli. Inoltre, nella stessa partita, sullo 0-0, è autore di un tiro da centrocampo: un destro potente che colpisce la traversa e rimbalza sulla linea di porta, con il portiere amaranto Alfonso De Lucia già battuto.

Dopo una crisi di rendimento, che coincide con la crisi di risultati del Napoli che porta all’esonero di Roberto Donadoni, ritrova il gol all’ottava giornata di campionato (la prima con il nuovo tecnico Walter Mazzarri), giocata il 18 ottobre 2009 al San Paolo contro il Bologna, firmando il gol del momentaneo 1-1; la partita si conclude poi con la vittoria del Napoli per 2-1. Realizza un’altra doppietta al San Paolo il 6 dicembre 2009 contro il Bari, prima realizzando la rete del momentaneo 1-1 e quindi, dopo aver servito a Maggio l’assist per il 2-2, siglando all’88’ il gol del definitivo 3-2 per i partenopei.

Il 18 gennaio 2010 riceve l’Oscar del calcio AIC per il miglior gol della stagione 2008-2009, realizzato in NapoliUdinese del 31 gennaio 2009 con un destro al volo da fuori area.



Il 9 maggio 2010 decide con una doppietta, la terza stagionale, il match al San Paolo contro l’Atalanta (2-0) che garantisce ai partenopei il sesto posto aritmetico; chiude la sua prima e ultima stagione in maglia azzurra con 11 reti in 34 partite che ne fanno il vice-capocannoniere stbagionale del Napoli, alle spalle di Hamšík.

Juventus

Il 27 agosto 2010 il Napoli lo cede in prestito oneroso per 4,5 milioni di euro alla Juventus, scatenando l’ira dei tifosi del Napoli che lo definiscono “traditore”, unendosi peraltro ai dubbi dei supporter juventini che si aspettavano una prima punta di peso. Inoltre, avendo disputato la partita di andata dei play-off di Europa League con il Napoli, Quagliarella non poteva essere utilizzato dalla Juventus in quella competizione.



Esordisce in maglia bianconera il 29 agosto nel match di campionato contro il Bari, terminato 1-0 per i pugliesi. Segna il suo primo gol juventino la giornata seguente, contro la Sampdoria, sua ex squadra, il 12 settembre a Torino, partita che termina con il risultato di 3-3. Il 5 dicembre, in CataniaJuventus (vinta 3-1), segna la sua prima doppietta con la maglia della Juventus. Il 19 dicembre segna, con una rovesciata, il gol del momentaneo 1-0 a Verona contro il Chievo (la partita terminerà 1-1), gol che è anche l’ultimo dei bianconeri nel 2010, nonché il suo nono stagionale. Nel corso della diciottesima giornata, il 6 gennaio 2011, in JuventusParma (persa 1-4) si infortuna al legamento crociato anteriore destro e subisce uno stop di circa 6 mesi.

Il 22 giugno 2011 viene riscattato dalla Juventus, che versa al Napoli 10,5 milioni in tre esercizi. Torna in campo nel corso di CataniaJuventus, giocata il 25 settembre e terminata 1-1, in cui subentra all’81’ a Claudio Marchisio. Segna il suo primo gol stagionale il 18 dicembre, 364 giorni dopo la sua ultima rete in bianconero, siglando la rete del definitivo 2-0 in JuventusNovara. Il 6 maggio 2012 conquista lo scudetto con la maglia bianconera con una giornata d’anticipo nella partita giocata in campo neutro di Trieste contro il Cagliari vinta 2 a 0, favorevole anche la vittoria dell’Inter contro il Milan per 4 a 2.

La stagione 2012-2013 inizia con la vittoria della Supercoppa italiana allo Stadio nazionale di Pechino, grazie al punteggio di 4-2 sul Napoli. Il 19 settembre 2012 esordisce in Champions League nel secondo tempo di ChelseaJuventus, gara che segna il ritorno della Juventus nella massima competizione calcistica continentale dopo 3 anni di assenza, segnando il gol del definitivo 2-2. Il 10 novembre, nella gara esterna contro il Pescara, terminata col punteggio di 6-1, mette a segno la sua prima tripletta in carriera, che nella Juventus mancava da due anni (l’ultima era stata di Krasić in JuventusCagliari 4-2 del 26 settembre 2010), servendo anche gli assist per le reti di Asamoah e Giovinco. Il 5 maggio 2013, grazie alla vittoria casalinga sul Palermo per 1-0, vince – con tre giornate d’anticipo – il secondo scudetto consecutivo.



Il 18 dicembre 2013 segna l’unico suo gol in Coppa Italia contro l’Avellino nella partita terminata 3-0 per i bianconeri. Contribuisce comunque con le sue presenze al raggiungimento del terzo scudetto consecutivo e personale.

Ritorno al Torino

Il 18 luglio 2014 viene acquistato dal Torino per 3,5 milioni di euro, pagabili in 3 anni: il giocatore fa quindi ritorno in maglia granata dopo nove anni. Il 7 agosto seguente segna il gol del 3-0, su calcio di rigore, nella partita contro il Brommapojkarna, valevole per il terzo turno preliminare di Europa League. Il 24 settembre realizza il suo primo gol in Serie con la maglia del Torino, nella vittoria per 2-1 contro il Cagliari.



Il 5 ottobre segna un gol al San Paolo contro il Napoli, sua ex squadra, nella sconfitta per 1-2 della squadra di Ventura. Il 1º febbraio 2015 realizza la sua prima tripletta con la maglia del Torino, nella partita vinta 5-1 contro la Sampdoria, sua ex squadra. Il 26 aprile 2015, in occasione del derby di ritorno contro la Juventus, segna la rete decisiva del 2-1, consegnando ai granata una vittoria che mancava da esattamente vent’anni.

Ritorno alla Sampdoria

Dopo una serie di polemiche con la tifoseria del Torino, scaturite dalla mancata esultanza del giocatore dopo un gol segnato contro il Napoli, il 1º febbraio 2016 viene ceduto in prestito con obbligo di riscatto alla Sampdoria. Torna così a giocare a Genova a distanza di 9 anni e sceglie, come sempre, la maglia numero 27. Il 20 febbraio segna il suo primo gol della sua nuova esperienza blucerchiata nella partita InterSampdoria 3-1, realizzando la rete della bandiera al 92′. Segna poi altri due gol in campionato contro Frosinone e Empoli.



Nel corso della stagione seguente tocca quota 100 gol in Serie A con la rete segnata nella vittoria per 3-2 contro il Sassuolo del 20 novembre. Il 22 gennaio, in occasione della partita persa per 1-0 con l’Atalanta, indossa per la prima volta la fascia da capitano dei blucerchiati.

Durante il campionato 2017-18 fa invece registrare 19 marcature (record personale di segnature in Serie A), tra cui una tripletta alla Fiorentina.



Nel corso della stagione 2018-2019, oltre a segnalarsi per due reti di tacco, in particolare quella del 2 Settembre 2019 contro il Napoli con la quale ha ottenuto la candidatura per il FIFA Puskás Award, conferma un’ottima vena realizzativa andando in gol per 11 gare di fila (tra la 10ecima e la 21esima giornata, restando in panchina nella sfida contro la Roma valida per la 12esima), una striscia che eguaglia il record in un singolo campionato di Serie A stabilito da Gabriel Batistuta, ininterrottamente a segno per le prime 11 giornate della stagione 1994-1995.

Grazie al gol segnato contro l’Empoli nella terzultima giornata di campionato raggiunge quota 26 gol in stagione, piazzandosi al primo posto nella classifica marcatori e ad un solo centro dal recordman blucerchiato Brighenti che nella stagione 60-61 segnò 27 reti.

Durante l’ultima di campionato, in casa contro la Juventus, viene insignito dalla Lega Serie del titolo di Miglior Attaccante della stagione ’18-’19, titolo che sfoggerà sulla maglia (grazie ad un piccolo logo applicato sul petto) nella stagione successiva. Riesce a raggiungere anche un altro ottimo traguardo personale, piazzandosi sul podio per la Scarpa d’oro, dietro soltanto a Messi e Mbappé. Durante l’estate infine verrà inserito nei 10 finalisti del FIFA Puskas Award, per il gol più spettacolare della stagione, grazie alla realizzazione di tacco contro il Napoli allo stadio Ferraris.



Durante l’estate infine verrà inserito nei 10 finalisti del FIFA Puskas Award, per il gol più spettacolare della stagione, grazie alla realizzazione di tacco contro il Napoli allo stadio Ferraris. A inizio 2021 la Juve in cerca di un centravanti, prova a riacquistarlo, ma dopo alcuni giorni in cui sembrava sicuro il suo passaggio in bianconero, interviene lui stesso e rifiuta l’offerta restando alla Sampdoria.

Nazionale

Dopo varie presenze nelle nazionali giovanili, viene convocato per la prima volta in nazionale dal CT Roberto Donadoni: l’esordio con la maglia della nazionale avviene a 24 anni, il 28 marzo 2007, quando entra all’88’ della partita ItaliaScozia (2-0), giocata allo stadio San Nicola di Bari valida per le qualificazioni europee. Il 6 giugno dello stesso anno, contro la Lituania a Kaunas, gioca titolare per la prima volta, siglando una doppietta con due gol da fuori area.


Fabio Quagliarella con la maglia della Nazionale.

Viene inserito nella lista dei 23 convocati per il campionato d’Europa 2008. Esordisce in questa competizione nella seconda partita del girone, contro la Romania, subentrando al 77esimo a Del Piero. Sarà l’unica presenza di Quagliarella durante la manifestazione che vede la selezione azzurra uscire nei quarti di finale, ai rigori, contro i futuri campioni della Spagna.

Il CT Marcello Lippi, dopo averlo impiegato nelle qualificazioni mondiali, lo inserisce nella lista dei 23 convocati per la Confederations Cup 2009, dove viene impiegato nella partita giocata a Johannesburg contro l’Egitto.



L’anno seguente viene inserito nella lista dei convocati per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica. Debutta nella manifestazione sudafricana il 24 giugno nella terza e ultima partita della fase a gironi contro la Slovacchia, subentrando nell’intervallo a Gennaro Gattuso e segna con un pallonetto da fuori area fissando il punteggio sul definitivo 3-2 per la nazionale mitteleuropea, risultato che determina l’eliminazione degli Azzurri dalla competizione. La stampa di settore riconosce la sua prestazione come l’unica degna di nota in un contesto azzurro piuttosto mediocre.

Sul finire del 2010 disputa alcune partite con il CT Cesare Prandelli, mentre fra il 2014 e il 2015 viene convocato in qualche occasione da Antonio Conte, senza tuttavia scendere in campo.

Torna nel giro della nazionale nel febbraio 2019, prendendo parte allo stage organizzato da Roberto Mancini in vista dell’avvio delle qualificazioni per il campionato d’Europa 2020.


 


Il 23 marzo seguente scende in campo contro la Finlandia, tornando a giocare una gara con la nazionale a più di 8 anni dall’ultima volta. Nella partita successiva delle qualificazioni, vinta per 6-0 contro il Liechtenstein, realizza una doppietta, trasformando in rete due calci di rigore e diventando così, a 36 anni e 54 giorni, il più anziano marcatore della storia della nazionale italiana.

Statistiche



Complessivamente, tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Quagliarella ha disputato 671 partite, mettendo a segno 222 reti, per una media di 0,33 gol a partita.

Gli inizi del caso Piccolo

In un servizio mandato in onda mercoledì sera dalla trasmissione di Italia 1 Le Iene l’1 marzo del 2017, Fabio Quagliarella, calciatore della Sampdoria, ha parlato per la prima volta – entrando nei dettagli – dello stalking subìto per quasi cinque anni da un agente della polizia postale, Raffaele Piccolo, che all’epoca dei fatti conosceva e frequentava spesso – sia lui che la sua famiglia – e con cui era in rapporti d’amicizia. Della vicenda si è venuto a sapere qualcosa solo da qualche settimana, cioè da quando il processo penale nei confronti di Piccolo si è concluso con una condanna in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e un risarcimento danni ancora da quantificare.


Fabio Quagliarella spiega l’accaduto a Giulio Golia delle Iene.

Piccolo fu presentato a Quagliarella da un amico in comune nel 2009, quando era da poco stato ceduto dall’Udinese al Napoli. Pochi mesi dopo il trasferimento a Napoli, Quagliarella e i suoi genitori iniziarono a ricevere lettere minatorie e ricattatorie. Quagliarella e la sua famiglia, quindi, chiesero aiuto allo stesso Piccolo, in quanto agente di polizia e amico di famiglia, che si prese l’incarico di aiutarli a risolvere la situazione grazie anche alle sue conoscenze. Piccolo – che era l’autore delle lettere minatorie – continuò per anni a perseguitare Quagliarella, spedendo centinaia di lettere e diffondendo false notizie nei suoi confronti, accusandolo anche di pedofilia; allo stesso tempo però aveva convinto Quagliarella di essere l’unico in grado di aiutarlo a trovare il responsabile.

Nel Duemiladieci Piccolo fece recapitare alla sede del Napoli delle lettere che accusavano Quagliarella di aver partecipato a dei festini con la camorra, consumando droghe. Quando le lettere si fecero più insistenti, il club – stando a quanto sostiene Quagliarella – decise in pochi giorni di venderlo alla Juventus, contro la sua volontà. Quando i tifosi del Napoli ne vennero al corrente, prima se la presero con Aurelio De Laurentiis, il presidente, ma poi anche con Quagliarella, che è napoletano e fu accusato di aver scelto di lasciare la squadra per cui tifava sin da bambino per andare a giocare con una rivale.

La finta denuncia

Oltre allo stalking, nelle settimane del trasferimento alla Juventus decine di tifosi napoletani mandarono messaggi minatori a Quagliarella e ai suoi genitori, rendendo la loro situazione pressoché insostenibile: da quel giorno Quagliarella ha avuto difficoltà a girare pubblicamente sia per Castellammare di Stabia, la città in cui è nato, sia a Napoli.



Nel frattempo Piccolo non aveva mai sporto denuncia per conto della famiglia Quagliarella, nonostante così avesse raccontato loro, e le minacce continuarono ad arrivare regolarmente. Fu il padre di Quagliarella, Vittorio, ad avere i primi dubbi: nel 2015 incontrò Piccolo poiché quest’ultimo gli aveva riferito di aver ricevuto a sua volta delle minacce. Ma quando gli fu chiesto di vedere il messaggio dal telefono, Piccolo disse di averlo cancellato. Questo bastò per far insospettire il padre, che nei giorni successivi andò in questura e si rese conto che nessun denuncia firmata dal figlio e consegnata a Piccolo era mai stata depositata e sporta.

Su segnalazione della famiglia Quagliarella, la polizia iniziò ad indagare e non solo trovò le prove per incriminare Piccolo di stalking nei confronti di Quagliarella, ma anche prove a sufficienza per incriminarlo di svariati altri reati di stalking ai danni di altri personaggi pubblici residenti nel napoletano. Il processo di primo grado si è concluso lo scorso 17 febbraio, e due giorni dopo, in un’intervista al termine della partita di Serie A tra Sampdoria e Cagliari, Quagliarella si era commosso dicendo: «Sono stati quattro-cinque anni difficili, in cui io e la mia famiglia abbiamo sofferto tanto. E fortunatamente la giustizia ci ha dato ragione».



C’è ragione di pensare che la carriera di Quagliarella sia stata danneggiata da ciò che gli è successo dal 2010 fino a pochi mesi fa. Stando a quanto ha detto nella celeberrima intervista alle Iene, Quagliarella avrebbe voluto giocare per molti anni con il Napoli, ma questo gli venne impedito negli anni migliori della sua carriera. Ora, a 34 anni, molti tifosi del Napoli stanno chiedendo alla società di riacquistarlo.

L’arresto dello stalker

Il dramma vissuto da Fabio Quagliarella si chiude definitivamente il 26 settembre del 2019. Raffaele Piccolo, agente della polizia postale diventato stalker della punta della Sampdoria ai tempi del Napoli, è finito in manette.


https://youtu.be/BmiT_GOjVOQ

 

A riportarlo è “Repubblica”, spiegando come il 54enne dovrà scontare una pena di 4 anni e 6 mesi per aver perseguitato l’attaccante di Castellammare di Stabia negli anni in cui indossava la maglia azzurra. In relazione alla vicenda, nell’estate del 2010 Quagliarella lasciò la sua città natale e venne ceduto alla Juventus.

I reati contestati a Piccolo sono quelli di atti persecutori, calunnia e sostituzione di persona, tutti commessi tra il 2006 e il 2010 e che hanno visto coinvolti non solo Quagliarella ma anche altri imprenditori e professionisti.



Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e condotte dalla squadra investigativa del Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, che in collaborazione con i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno effettuato l’arresto dell’ex poliziotto (sospeso da 3 anni dal servizio).

La rivolta dei tifosi della Samp

La pazza voce che nel 2019 vedeva Aurelio De Laurentiis interessato a Fabio Quagliarella rappresentava un fulmine a ciel sereno per i tifosi della Sampdoria. I sostenitori blucerchiati non vogliono perdere il proprio idolo, Quagliarella è stato terminato quell’anno con un bottino di 26 goal. Sul web si sono scatenarono subito tantissimi messaggi da parte dei tifosi della squadra ligure contro il possibile addio dell’attaccante stabiese.


Fabio Quagliarella con il Premio Magic Player.

Ecco alcuni dei messaggi: «Ferrero attento! Non ti permettere di cedere Quagliarella», «Fabio non andare a Napoli, già ti hanno scaricato una volta», «Quagliarella a vita nella Sampdoria!», «A Napoli faresti solo la panchina», «Ferrero se vendi Quagliarella rivoltiamo Genova!», «Quagliarella non si tocca».

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