Da qualche giorno sta circolando su Facebook una nuova pericolosa truffa che riguarda alcuni biglietti gratis di Alitalia. In realtà l’obiettivo è quello di attivare degli abbonamenti a pagamento sugli smartphone delle ignare vittime. Navigando su Facebook in questi giorni a più di una persona è capitato di imbattersi in un messaggio particolare.
Si tratta di un post condiviso da diversi contatti in cui gli utenti vengono invitati a compilare un breve sondaggio. Il form contiene tre domande e consente di ottenere due biglietti gratuiti per un volo aereo. L’iniziativa, si legge nel post, ha come scopo quello di festeggiare l’anniversario della compagnia aerea Alitalia.
In realtà non esistono dei biglietti omaggio, si tratta solamente di una truffa che non ha nulla a che fare con Alitalia, che si è già dichiarata all’oscuro di tutto. Il sito web che è collegato al link infatti non rappresenta in alcun modo il sito ufficiale della nota compagnia aerea; è invece un finto portale web che sfrutta il logo di Alitalia per truffare gli utenti Facebook.
Come riconoscere il post-truffa sui biglietti gratis di Alitalia? Il messaggio recita: “Alitalia sta offrendo 2 biglietti gratuiti a tutti! Per festeggiare il suo anniversario! Prendi il tuo qui – (2 biglietti) per utente”. Se vi capita di vedere questo post evitate di cliccare il link indicato per non attivare dei servizi a pagamento non richiesti e molto costosi. Inoltre è fondamentale informare tutti i contatti Facebook, che potrebbero trasformarsi in nuove vittime della truffa. Come difendersi? L’unica soluzione è cancellare il post, senza aprirlo.
Nei giorni scorsi sempre sui social era circolata una truffa simile, con un finto biglietto aereo della compagnia Klm. Anche in tal caso è importante non cliccare nel link contenuto nel post, poiché non è possibile vincere nessun viaggio. Dopo che la truffa ha iniziato a circolare, tanti utenti hanno chiesto informazioni sulla pagina Facebook ufficiale di Alitalia. La compagnia ha risposto agli utenti spiegando: “Ciao, si tratta di una bufala di cui siamo già stati allertati”.