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Roma, rilasciava certificati di invalidità a pazienti senza effettuare visite: medico condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione

Detenzione illegale armi arresto medico Torre Greco

Immagine di repertorio

Un medico di un ospedale nel centro di Roma è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per aver rilasciato certificati di invalidità a pazienti senza effettuare alcuna visita. L’accusa include i reati di falso e corruzione, mentre il pubblico ministero aveva richiesto una pena di sei anni.

Roma, medico condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione

Ha firmato certificati di invalidità per almeno sei pazienti, senza però averli mai visitati. Inoltre, per ogni documento ha richiesto un compenso di 100 euro. Un medico di un ospedale nel centro di Roma è stato condannato a tre anni e quattro mesi per questo motivo. Le accuse a suo carico includono falso e corruzione, mentre il pubblico ministero aveva richiesto una pena di sei anni di reclusione.

Secondo quanto emerso, i certificati sarebbero stati emessi tutti nella prima metà del 2022. Gli inquirenti hanno affermato che il medico avrebbe “esagerato le patologie ortopediche dei pazienti”, i quali, ignari di quanto stava accadendo, avrebbero agito in buona fede, ritenendo i certificati validi e i pagamenti al medico del tutto legittimi. Per questo motivo, i loro nomi non figurano nel registro degli indagati. In sostanza, non erano a conoscenza di aver dato il loro consenso a una procedura illecita e illegittima.

Un ex infermiere ha ricoperto il ruolo di intermediario tra medici e pazienti. Si occupava di contattare i pazienti e di raccogliere il denaro, una parte del quale rimaneva a lui e l’altra veniva destinata al medico. I pazienti si lamentavano dei lunghi tempi di attesa per il rilascio dei certificati, così l’ex infermiere ha avuto un’idea: garantire certificati in tempi rapidi grazie alla collaborazione di un medico suo conoscente. In realtà, l’ideatore dell’intera operazione era proprio l’infermiere, già condannato a tre anni di reclusione nel novembre 2023. Il medico, infatti, non si è mai posto troppe domande e si limitava a firmare i documenti, ricevendo in cambio una parte del denaro versato dai pazienti.

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