Cronaca

Falsi contratti luce e gas, truffe da 9 milioni di euro tra l’Italia e l’Albania: con l’Intelligenza Artificiale simulavano il consenso vocale

Falsi contratti di luce e gas: un migliaio le persone che sono rimaste vittime di truffe in Italia e Albania. Circa 9 milioni di euro il bottno nei primi tre mesi. Oggi la Polizia Postale ha scoperto il modus operandi dei truffatori che simulavano il consenso vocale con l’Intelligenza Artificiale.

Falsi contratti di luce e gas in Italia e Albania, truffe scoperte dalla Polizia Postale

Si aggira intorno a 9 milioni di euro, nei primi tre mesi, il bottino delle truffe ai danni di un miglioio di persone finite nel giro di falsi contratti luce e gas scoperte oggi dalla Polizia Postale. Sono state 35 le perquisizioni di cui 32 in Italia e tre a Tirana. A far scattare l’allarme è stata la denuncia di un sacerdote milanese tempestato di telefonate da parte di operatori di call center dai toni minacciosi. Così è venuta a galla una rete internazionale di criminali dediti alle truffe telefoniche per contratti di luce e gas.

Le chiamate vertevano su presunte bollette non pagate per contratti in realtà mai stipulati da chi veniva contattato. Per le truffe i malviventi usavano anche l’Intelligenza Artificiale per simulare il consenso vocale e attirare le vittime nella trappola.

Il modus operandi

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica ha così ricostruito l’imponente sistema criminale costituito da due società fornitrici di energia e gas con sede a Padova, e da numerosi call center con sede in Italia e in Albania, specializzato in attivazioni fraudolente di contratti, estorsioni ed autoriclaggio.

I raggiri partivano da insistenti telefonate, fatte all’alba o a sera tarda, per la raccolta dati delle persone che erano convinte di parlare con l’Arera oppure con compagnie con cui avevano contratti in essere. Alle medesime persone veniva poi fornita una scusa per cambiare operatore, come fughe di gas o interruzioni di servizi per lavori pubblici. Quando il gruppo non riusciva a persuaderli, stipulava comunque contratti a loro nome oppure usava l’intelligenza artificiale per registrare e modificare le loro voci e poi usarle per siglare “si” virtuali.

Nei mesi successivi poi partivano le chiamate moratorie per ottenere i pagamenti. “Intanto ti depotenziamo la corrente e se non paghi te la stacchiamo”, le minacce ricevute da una donna di 87 anni, finita nel mirino dei truffatori.

Le perquisizioni

Oggi le perquisizioni hanno interessato le due sedi a Padova, di recente anche sanzionate dal Garante della Privacy e dall’Antitrust, 12 sedi di call center (di cui 3 in Albania) e 21 soggetti tra amministratori, commercialisti, consulenti e dipendenti delle società energetiche e dei call center.

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