Cronaca

Fase 2: polemiche sulle riaperture, diverse Regioni contrarie al via libera

Fase 2: dal 3 giugno ci si potrà spostare da una regione all’altra senza alcun vincolo, e senza più autocertificazione. Una scelta molto discussa che ha diviso i presidenti di regione e suscitato perplessità anche tra gli esperti del comitato tecnico scientifico.

Fase 2, polemiche sulle riaperture. L’idea di varie Regioni

Scrive il Governatore della Campania Vincenzo De Luca sulla pagina Facebook, dicendosi comunque pronto ad accogliere chi arriverà nella regione.“Riteniamo di dover sottolineare che davvero non si comprende quali siano le ragioni di merito che possono motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio”.

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in un post su Facebook, esprime i suoi dubbi: “Sembra che verrà riaperta tutta l’Italia. Se è così, non posso fare altro che adeguarmi. Ma non sono convinto. Mi chiedo per quale ragione la Lombardia, che ha un livello di positivi molto più alto di altre regioni, debba essere trattata come le altre, con il rischio di mettere nuovamente in giro i contagi. Più prudenza forse sarebbe stata opportuna per i Lombardi e per tutti gli italiani”.

Il presidente della Sardegna Christian Solinas ha proposto un “passaporto sanitario” ma come sottolineato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia le Regioni non possono limitare la libera circolazione delle persone, dei mezzi e delle cose sul territorio nazionale, e non possono richiedere ai turisti l’esibizione di un passaporto sanitario che attesti la salute del singolo cittadino, perché non previsto in nessun caso.

Sala: “Decisione giusta“La riapertura dei confini regionali dal 3 giugno a mio parere è una decisione giusta”, dice dal canto suo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel consueto videomessaggio postato su Facebook. Sala ha poi ricordato “che in Lombardia è obbligatorio l’uso della mascherina fino al 24 giugno”.

Emiliano: “Riaprire il Paese” Secondo il presidente della Regione Puglia Michele Emilianoè arrivato il momento di riaprire il Paese”, consapevole dei ” conflitti tra le Regioni” che però “non sono così forti come si può immaginare”. “C’è ovviamente il tentativo da parte di alcune Regioni che hanno livelli epidemiologici bassissimi di mantenerli”, sottolinea. Ma poiché “i governatori non hanno il potere di chiudere le proprie Regioni, io per garantire la libertà di movimento non posso chiedere una regola che non sia imposta dal dpcm. Quello che si può fare è, per esempio, chiedere a coloro che vengono di segnalare la loro presenza e di tenere memoria dei contatti che hanno con la popolazione locale o con altre persone”.

D’Amato: “Pressioni sul comitato tecnico scientifico” “Ci sono troppe pressioni, anche sul Comitato tecnico scientifico. Se servirà, prenderemo delle contromisure. Non accetteremo forzature“, ha affermato dal canto suo l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato in vista della riapertura.

Musumeci: “Riaprire in sicurezza” “Nessuna lite e nessuna chiusura. Al di là della semplificazione verbale, il primo a voler essere rassicurato è proprio il turista. I dipartimenti Salute e Turismo della mia regione stanno lavorando a un protocollo. La parola d’ordine è riaprire in sicurezza. Anche se il mondo scientifico ci ripete che la sicurezza al cento per cento non esiste”, afferma Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, in unì’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera’. “‘Sicilia sicura’ è il nostro motto. E per questo occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista“, sottolinea.

Santelli: “In Calabria l’unico rischio per chi arriva è ingrassare” “Siamo a contagio zero. Nel rispetto di tutte le misure contro il coronavirus, ora posso dire a chi arriva: l’unico pericolo sarà quello di ingrassare. Chiedo rigidi controlli in partenza, capisco certe preoccupazioni dei nostri cittadini, ma ora del turismo abbiamo bisogno”.

Lo dice,in un’intervista a Repubblica, la governatrice della Calabria Jole Santelli, aggiungendo che la regione ha 780 chilometri di coste, “e due mari, tre parchi naturali, microclimi e prodotti d’eccellenza. Montagne, colline e borghi. Dove si parla l’albanese antico e il grecanico“.

Subiamo la criminalità – spiega Santelli – finiamo in prima pagina solo per la cronaca nera, abbiamo un problema di reputazione. E poi siamo gelosi dei nostri luoghi, non sappiamo venderci. Però siamo molto ospitali”. “Le regioni – osserva -sono una istituzione impopolare, simbolo di sprechi. Con un ruolo più attivo ci avviciniamo ai cittadini. E conquistiamo la forza di trattare con il governo“.


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