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Fedez prosciolto: nessuna calunnia contro il Codacons

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Il giudice per l’udienza preliminare (gup) di Roma ha prosciolto il rapper Fedez, dall’accusa di calunnia ai danni del Codacons, ossia l’associazione dei consumatori. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Fedez prosciolto: nessuna calunnia contro il Codacons

Il caso era nato nell’aprile del 2020, quando Fedez aveva sporto denuncia contro il Codacons, accusandolo di truffa e diffamazione in relazione a un banner apparso sul sito dell’associazione riguardante il coronavirus. Secondo il rapper, il banner avrebbe fornito informazioni ingannevoli agli utenti. Tuttavia, quella querela venne archiviata, spingendo il Codacons a rispondere con una contro-denuncia per calunnia.

Lo scorso maggio, la procura di Roma aveva già richiesto l’archiviazione delle accuse contro Fedez, ritenendo infondata la denuncia del Codacons. Durante il procedimento, Fedez era stato ascoltato in aula, dove aveva ribadito la sua posizione. Il pubblico ministero Antonino Di Maio e i legali del cantante avevano sostenuto che la querela iniziale presentata contro l’associazione non poteva essere considerata una calunnia, poiché si trattava di una legittima azione legale basata su fatti reali.

Il gup Marisa Moretto ha ufficialmente chiuso la vicenda, prosciogliendo Fedez da ogni accusa di calunnia, confermando così la richiesta della procura.

Con questa sentenza, termina un contenzioso che aveva attirato l’attenzione dei media per i toni accesi tra Fedez e il Codacons.  Dopo quattro anni di battaglia legale, il rapper esce dunque vincitore da una vicenda che ha segnato uno dei capitoli più complessi della sua relazione con l’associazione.

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