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Femminicidio Giulia Cecchettin, studenti contrari al minuto di silenzio

Gli studenti si oppongono al minuto di silenzio per Giulia Cecchettin. Centinaia di studenti riversati nei cortili dei licei romani fanno “rumore” per Giulia e per ogni vittima di femminicidio. Al Manara, al Morgagni, all’Orazio e al Tasso, così come al Farnesina, al Virgilio, al Talete e al Mamiani, e in molti altri licei gli studenti si oppongono al minuto di silenzio del ministro Valditara.

Femminicidio Giulia Cecchettin, studenti contrari al minuto di silenzio

Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete”. L’appello degli studenti. Con chiavi, megafoni, applausi, fischi e colpi sui banchi, gli studenti della Capitale si stanno mobilitando contro la “società patriarcale. Per Giulia, per tutte, bruciate tutto. Siamo il grido di chi non c’è più. Mai più vittime“.

Fumogeni viola, fischi, urla, applausi, e il conto alla rovescia alle 11, orario indicato per il minuto di silenzio richiesto dal ministro dell’Istruzione Valditara per Giulia Cecchetin. “Sono il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”, il coro cantato dai giovani ed esploso in “rumore“.
Questa l’iniziativa portata avanti dai licei di Roma dove tutti gli studenti, per Giulia e ogni vittima di femminicidio, si sono riversati nei cortili e nei corridoi: “Facciamo rumore e bruciamo tutto”, ripetono.

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