Cronaca

Femminicidio Romina Di Cesare: uccisa perché “voleva essere libera”, l’ex condannato a 24 anni

Ennesimo femminicidio quello di Romina di Cesare, la ragazza uccisa dal suo ex, Pietro Ialongo, in seguito alla fine della loro relazione. L’assassino è stato condannato a 24 anni di reclusione.

Romina Di Cesare, “uccisa perché voleva essere libera”: la condanna a 24 anni dell’ex

Ennesimo caso di femminicidio da parte di un ex compagno mosso dalla futile motivazione di non accettare la fine di una relazione. Stavolta a pagare ingiustamente con la sua vita è stata Romina Di Cesare, “uccisa perché voleva essere libera e si stava costruendo una vita lontana da lui”. Queste le parole della giudice del caso Francesca Proietti.

Ialongo, il 3 maggio 2022, ha atteso che la ragazza rientrasse in casa per aggredirla e successivamente ucciderla infliggendole quattordici coltellate. L’uomo non aveva accettato che la ex compagna in seguito alla fine della relazione fosse andata avanti con la sua vita, guadagnandosi in questo modo per il suo gesto estremo una condanna a 24 anni di carcere.

Le parole della Giudice Francesca Proietti

Pietro Ialongo, scrive la giudice, “ha molestato, offeso e controllato Di Cesare, tentando di prevaricarne il ricordo persino da morta quando ha futilmente attribuito al suo genere femminile, parlando del ‘ciclo’, le ragioni del litigio che hanno portato all’uccisione, quasi a voler declassare la gelosia e il proprio orgoglio ferito in conseguenza del tentativo di emancipazione della donna”.

L’ossessione di Ialongo

Anche dopo la fine della relazione Ialongo ha continuato a ricattare moralmente Romina, motivo per il quale viveva ancora a casa con lei. Controllava in modo ossessivo tutti i suoi spostamenti e le faceva continue scenate per qualsiasi cosa.

La ragazza quindi, intimorita da questi comportamenti malsani aveva modificato le sue abitudini di vita, ad esempio aveva iniziato a farsi lasciare dagli amici lontano da casa per poi proseguire da sola per non scatenare ulteriori reazioni negative nell’uomo.

L’arresto e le indagini

Il giorno nel femminicidio Ialongo è stato trovato dai carabinieri sulla spiaggia di Sabaudia vagare in uno stato confusionale e senza vestiti indosso, ed è proprio lì che è stato arrestato.

Le indagini sono state affidate agli agenti della Squadra Mobile di Frosinone, che hanno effettuato il sopralluogo nell’appartamento dove è avvenuto il delitto e ascoltato vari testimoni per fare luce sulla vicenda.

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