Fernando Botero è un’artista colombiano noto soprattutto per le sue figure gonfie e sovradimensionate che suggeriscono un elemento di satira politica, utilizzando colori piatti e brillanti e forme ben delineate, un richiamo all’arte popolare latino-americana.
La sua arte successiva, ora esposta nelle maggiori città del mondo, si concentra sul ritratto situazionale unito dall’esagerazione proporzionale dei suoi soggetti.
Fernando Botero, l’artista delle figure esagerate
Fernando Botero nasce il 19 aprile del 1932 a Medellin in Colombia. Secondo di tre figli, il padre era un uomo d’affari, David Botero e la madre, Flora Angulo, una sarta.
Botero prima di iniziare la carriera artistica aveva frequentato, per diversi anni, una scuola di matador, i suoi dipinti vennero esposti per la prima volta nel 1948, quando aveva 16 anni, e due anni dopo ha avuto la sua prima mostra personale a Bogotà.
Nel 1952, grazie a uno dei suoi quadri, vince il premio al IX Salone degli artisti colombiani, organizzato presso la Biblioteca Nazionale di Bogotà; i soldi della vincita li investe nel suo viaggio di studio in Europa.
In Spagna visita il Museo del Prado di Madrid, dove conosce fra gli altri anche le opere di Francisco Goya e Tiziano.
A Parigi conosce l’arte d’avanguardia francese infine arriva in Italia, dove entra in contatto con le maggiori opere del Rinascimento italiano, soprattutto di Giotto e di Andrea Mantegna che lo ispirano particolarmente tanto da riprodurre diverse copie dei loro capolavori, pur non disdegnando gli altri autori della scuola senese, e della Toscana, in generale.
Fernando Botero: stile artistico
I suoi primi lavori si ispirano molto all’arte coloniale precolombiana e spagnola e alle pitture dell’artista messicano Diego Rivera ma anche altri artisti hanno influenzato le sue opere, come Francisco de Goya e Diego Velázquez.
Dopo essersi trasferito a New York, nel 1960, Botero ha sperimentato le proporzioni e le dimensioni, e ha iniziato a sviluppare il suo marchio di fabbrica.
Le proporzioni gonfiate delle sue figure, comprese quelle della Famiglia Presidenziale (1967), suggeriscono un elemento di satira politica, utilizzando colori piatti e brillanti e forme ben delineate, un richiamo all’arte popolare latino-americana.
Dopo aver raggiunto un successo artistico internazionale, nel 1973, Botero si trasferisce a Parigi, dove ha iniziato a creare sculture. Queste opere estendono i temi fondanti della sua pittura, con l’ampliarsi dei campi artistici, negli anni ’90, vengono organizzate mostre all’aperto di grandi figure in bronzo.
Nel 2004, Botero si è rivolto al mondo politico, esponendo una serie di disegni e dipinti incentrati sulla violenza in Colombia derivante dalle attività dei cartelli della droga.
Nel 2005, ha presentato la sua serie Abu Ghraib, basata sui rapporti delle forze militari americane che hanno abusato dei prigionieri della prigione di Abu Ghraib durante la guerra in Iraq.
La serie ha richiesto più di 14 mesi per essere completata, ricevendo una notevole attenzione quando è stata esposta per la prima volta in Europa.
Vita privata
Fernando Botero è stato sposato tre volte: la prima volta con Gloria Zea, la seconda volta con Cecilia Zambrano, attualmente è sposato con l’artista greca Sophia Vari. Dai primi matrimoni sono nati 4 figli, di cui uno morto da bambino durante un incidente d’auto.