Fernando Pessoa, è stato uno dei maggiori poeti portoghesi e viene considerato, insieme a Pablo Neruda uno dei poeti più rappresentativi del XX secolo. Il poeta dai mille volti, dalle mille anime, Pessoa è una figura enigmatica e impegnativa, i suoi tanti eteronomi hanno accentuato ancora di più il mistero e l’interesse da parte di scrittori e letterati che, oltre a interessarsi alle sue poesie, furono attratti ancor di più dalle tante personalità di questo autore.
Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia,
non c’è niente di più semplice.
Ci sono solo due date – quella della mia nascita e quella della mia morte.
Tutti i giorni fra l’una e l’altra sono miei.
Fernando Pessoa, vita e opere del poeta
Fernando António Nogueira Pessoa nasce il 13 giugno 1888 a Lisbona. Nato in una famiglia benestante, la madre è Madalena Pinheiro Nogueira, originaria delle Azzorre, e il padre, Joaquim de Seabra Pessoa, funzionario pubblico del Ministero della Giustizia e critico musicale d’un quotidiano cittadino. Con loro viveva anche la nonna Dionisia, malata mentale, e due zie non sposate, Joana ed Emilia.
Pessoa viene segnato profondamente dalla morte del padre, morto di tubercolosi nel 1893, all’età di 43 anni. La famiglia ne risente economicamente fino a quando, la madre, non si unisce in seconde nozze con il comandante Joào Miguel Rosa, console portoghese a Durban: Fernando trascorre così la giovinezza in Sudafrica.
Nel continente africano, Fernando, compie tutti i suoi studi fino all’esame d’ammissione all’Università di Città del Capo. Torna a Lisbona solo nel 1905 per iscriversi al corso di Filosofia della facoltà di Lettere. Fu allora che entrò in contatto con importanti scrittori della letteratura portoghese e cominciò a seguire l’opera di Cesário Verde e i sermoni di Padre Antônio Vieira sul Quinto impero.
Dopo una disastrosa avventura editoriale, trova lavoro come corrispondente di francese e inglese per varie aziende commerciali, impiego che manterrà senza obblighi di orario per tutta la vita.
Intorno al 1913, quando inizia a collaborare con varie riviste (A Aguia e Portugal Futurista), Pessoa già fervido appassionato di letture significative, come Baudelaire e vari romantici inglesi, inizia a intraprende attivamente quella passione letteraria iniziata quand’era ancora studente, che consiste in prose e poesie scritte in lingua inglese.
L’attività letteraria e le raccolte
Sempre nel 1913, dopo aver vissuto l’esperienza del Saudosismo di Teixeira de Pascoaes, lancia il paulismo (dalla prima parola – Pauis – con cui inizia la poesia “Impressioni del crepuscolo”, pubblicata nel febbraio del 1914. In quegli anni, fanno la loro prima apparizione gli eteronimi Alberto Caeiro, Ricardo Reis e Álvaro de Campos.
Nel 1915 crea la rivista d’avanguardia Orpheu, insieme a Mário de Sá-Carneiro, Almada Negreiros, Armando Córtes-Rodriguez, Luis de Montalvor, Alfredo Pedro Guisado e molti altri.
La rivista, impregnata dai toni del futurismo, del paulismo e del cubismo, non dura a lungo, anche a causa delle polemiche sorte nell’ambiente letterario portoghese. Da allora, Fernando Pessoa si interessa anche all’esoterismo e alla teosofica, dando un’impronta differente alle opere future.
Nel 1934, Fernando cura personalmente e pubblica Mensagem, l’unica raccolta di versi in lingua portoghese. Soltanto dopo la sua morte, infatti, avverrà la pubblicazione della sua opera, che comprende scritti di teologia, occultismo, filosofia, politica, economia e altre discipline.
Nel 1942 è stato pubblicato Poesias de Fernando Pessoa e a seguire Poesias de Álvaro de Campos (1944), Odes de Ricardo Reis (1946), Poemas de Alberto Caeiro (1946), Poemas dramaticos (1952), Poesias ineditas (1955 e 1956), Quadras ao gosto popular (1965), Novas poesias ineditas (1937), Poemas inglese (tradotto nel 1974), Livro de Desassossego (1982).
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
Che arriva a fingere che è dolore
Il dolore che davvero sente.
Pessoa e gli eteronomi
A soli 6 anni Pessoa crea il suo primo pseudonimo, Chevalier de Pas, con il quale il piccolo Pessoa scrive lettere, indirizzate, ovviamente, a se stesso.
Il corrispondente delle sue lettere in Sud Africa, è l’anglosassone, Alexander Search, un altro personaggio che evolverà in uno dei suoi tanti eteronimi. In una lettera scritta, il 13 gennaio 1935, ad Adolfo Casais Monteiro, Pessoa spiega l’origine degli eteronomi:
“[…] Ricordo, così, quello che mi sembra sia stato il mio primo eteronimo o, meglio, il mio primo conoscente inesistente: un certo Chevalier de Pas di quando avevo sei anni, attraverso il quale scrivevo lettere a me stesso, e la cui figura, non del tutto vaga, ancora colpisce quella parte del mio affetto che confina con la nostalgia”.
Dalla lettura dell’opera di Pessoa si delinea una personalità complessa e dettata da quella fervida fantasia che solo i bambini hanno, una fantasia che ti permette di creare un mondo fittizio e amici immaginari.
Con la sua immaginazione che l’autore rappresenta l’essere inquieto, l’uomo del ‘900, che nasconde la propria identità sotto una moltitudine di eteronimi. Con gli eteronimi di Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Álvaro de Campos scrive poesie e prose, ogni raccolta presenta la biografia dell’autore e uno stile differente.
Attraverso i suoi alter ego, Pessoa crea delle “personalità poetiche autentiche e complete“. Pessoa studia i suoi personaggi, crea per ognuno di essi degli stili differenti: non è solo la firma a cambiare ma è l’intero corpus dell’opera che cambia. Grazie a questi personaggi fittizi, lo scrittore cerca di rispondere a tutte quelle domande esistenziali a cui non riesce a trovare risposta: cos’è che gli manca? Cos’è che manca all’uomo?
Protagonista della letteratura esistenzialista
Pessoa, considerato un grande protagonista di una letteratura esistenzialista, mette per iscritto tutte le sue riflessioni rispetto a quella che lui definisce “monotona e limitante condizione di uomo”, nella sua opera Libro dell’inquietudine.
Le uniche opere pubblicate con il proprio nome sono solo 5 volumetti di poesie: 35 Sonetts (1918), Antinous (1918), English Poems I-II e English Poems III (1921) in inglese; Mensagem (1934) in portoghese.
“Con una tale mancanza di gente coesistibile come c’è oggi, cosa può fare un uomo di sensibilità, se non inventare i suoi amici, o quanto meno, i suoi compagni di spirito?”
La morte del poeta
A seguito di una crisi epatica, causata presumibilmente dall’abuso di alcool, Pessoa, muore in un ospedale di Lisbona il 30 novembre del 1935.
Mentre in vita la poesia di Pessoa esercitò poca influenza, sarà poi ampiamente imitata dai poeti delle generazioni successive. In Italia le opere sono conosciute grazie al lavoro di traduzione di Antonio Tabucchi, traduttore, critico e grande studioso dell’opera di Pessoa.
Molti sono anche gli artisti che in campo musicale si sono ispirati all’opera di Pessoa: tra questi ricordiamo il cantautore brasiliano Caetano Veloso e gli italiani Roberto Vecchioni e Mariano Deidda.