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Festa del Papà 2022, tutto quello che c’è da sapere sulle Zeppole di San Giuseppe

Festa del Papà 2022: la storia della zeppola di San Giuseppe: le ricette per farla al forno e fritta | Origini

Qual è la migliore ricetta per la zeppola di San Giuseppe per la Festa del Papà 2022, anche senza frittura?  La zeppola di san Giuseppe (chiamata ‘a zeppolazéppele o sfinci) è un dolce tipico della tradizione pasticcera campana, preparato con modalità leggermente diverse nelle varie regioni del sud Italia. Il nome deriva dal fatto che in alcune regioni dell’Italia meridionale e centro-meridionale è un dolce tipico della festa di san Giuseppe.

Da notare inoltre che in Campania, in particolare nel Cilento, sono chiamate impropriamente “zeppole” anche certi dolci natalizi, il cui nome più corretto sarebbe scauratielli, composti di acqua, olio e farina a forma di nodo e guarniti con il miele sciolto.

Festa del Papà 2022: la storia della zeppola di San Giuseppe

Le zeppole di san Giuseppe sono molto popolari nella zona vesuviana e un tempo erano preparate direttamente nelle strade. Malgrado il nome, non traggono le origini nel comune di San Giuseppe Vesuviano: ci sono varie ipotesi sull’invenzione di questo dolce, attribuita sia alle suore di San Gregorio Armeno sia a quelle della Croce di Lucca, sia a quelle dello Splendore, sempre comunque a Napoli. La prima ricetta scritta risale al 1837 (trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti).


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Vengono preparate generalmente nel periodo di san Giuseppe (19 marzo), tanto da essere un dolce tipico della festa del papà. Gli ingredienti principali sono la farina, lo zucchero, le uova, il burro e l’olio d’oliva, la crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione. Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di san Giuseppe: fritte e al forno. In entrambi i casi le zeppole hanno forma circolare con un foro centrale del diametro di 2 cm circa e vengono guarnite ricoprendole di crema pasticcera con sopra delle amarene sciroppate. Infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo.

Alcune pasticcerie provvedono anche alla farcitura interna della zeppola con la crema pasticcera, discostandosi dalla tradizione. Ultimamente si trovano zeppole ripiene di crema gianduia e panna.

A Napoli il nome zeppola si usa anche per indicare le pastacresciute, specialità delle friggitorie tipiche, molto diverse e salate. In questa versione talvolta vengono aggiunti alghe di mare, acciughe salate o cicenielli.

Zeppola di San Giuseppe al forno: la migliore ricetta

Per preparare le zeppole di San Giuseppe al forno per prima cosa dedicatevi alla pasta choux: in una casseruola portate a bollore l’acqua, il burro e il sale. Fuori dal fuoco unite la farina setacciata tutta in una volta e mescolate con una frusta.

Ponete nuovamente la pentola sul fuoco e cuocete mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per far asciugare il composto. Quando sul fondo della casseruola comparirà un leggero velo bianco e la pasta incomincerà a sfrigolare, staccandosi dalle pareti, sarà giunta a cottura. Fate intiepidire. Trasferite il tutto in planetaria (oppure utilizzando uno sbattitore elettrico) con il gancio a foglia e incorporate le uova, uno alla volta, aspettando che il primo sia stato ben incorporato prima di aggiungere il secondo (è consigliabile sbatterle preventivamente in un piattino a parte in modo da utilizzarne la quantità giusta in base alla consistenza dell’impasto).

Quando otterrete un composto lucido, liscio e colloso, che scende a nastro, riempite una tasca da pasticciere munita di bocchetta a stella da 15 mm. Su una teglia rivestita di carta da forno formate delle corone, distanziandole opportunamente perché in cottura cresceranno e si gonfieranno.

Cuocete nel forno già caldo a 220° per 10 minuti, quindi portate la temperatura a 180° e proseguite la cottura per circa 30-35 minuti. Sfornate e fate raffreddare di una griglia per dolci. Trasferite la crema pasticciera all’interno di una sac à poche con punta a stella e distribuitela sulle zeppole, che avrete spolverizzato di zucchero a velo. Completate guarnendo con le amarene.

Zeppola di San Giuseppe fritte: la migliore ricetta

Preparate la crema pasticcera: rompete tre uova in un tegame, aggiungete lo zucchero  e mescolate con una frusta, unite la maizena, sempre continuando a mescolare. Aggiungete a filo il latte che avrete fatto scaldare sul fuoco precedentemente con la scorza di limone. Una volta aggiunto il latte, ponete il composto sul fuoco e mescolate con la frusta fino a far addensare la crema. Riponete la crema pasticcera in una ciotola, ricopritela con la pellicola e fatela raffreddare.

Nel frattempo, in una pentola versate l’acqua e aggiungete il burro tagliato a pezzetti, portate a bollore, togliete la pentola dal fuoco e versatevi la farina setacciata;  mescolate con un mestolo e riportate la pentola sul fuoco, amalgamando tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto compatto e privo di grumi, che si staccherà dai bordi attaccandosi al mestolo.


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Spegnete il fuoco e aggiungete lo zucchero, mescolandolo al composto, versate l’impasto in una ciotola e lasciatelo freddare. Aggiungete un uovo alla volta facendolo assorbire completamente prima di aggiungere il successivo, mescolando con una frusta fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Trasferite l’impasto in una sac à poche e realizzate le zeppole direttamente su quadrati di carta forno, che avrete ritagliato in precedenza. Create un cerchio alla base di circa 5 cm di diametro e risalite a spirale facendo un altro giro e lasciando un buco al centro della zeppola.

Mettete una pentola dai bordi alti sul fuoco e versatevi l’olio per friggere. Aspettate che l’olio sia ben caldo, se avete a disposizione un termometro da cucina, dovrà misurare tra i 160° e i 170°. Immergete la zeppola poggiata sulla carta forno nell’olio e tirate via la carta forno con l’aiuto di una pinza. Girate le zeppole più volte per ottenere una doratura uniforme e sgocciolatele con l’aiuto di una schiumarola su di un piatto ricoperto di carta assorbente. Una volta fritte, decoratele: ponete la crema pasticcera nella sac-à-poche con il beccuccio a stella e spremetela al centro delle zeppole, con un movimento circolare. Guarnite con un’amarena sciroppata ponendola sul decoro a base di crema pasticcera12 e prima di servirle spolverizzate con lo zucchero a velo.

Dove nasce la zeppola di San Giuseppe?

Malgrado il nome, non traggono le origini nel comune di San Giuseppe Vesuviano: ci sono varie ipotesi sull’invenzione di questo dolce, attribuita sia alle suore di San Gregorio Armeno sia a quelle della Croce di Lucca, sia a quelle dello Splendore, sempre comunque a Napoli.

Perché si fanno le zeppole di San Giuseppe?

Giuseppe sveglió Maria, annunzió la partenza, fece prendere il Bambino dalla culla, preparó l’asinello, e partì per l’Egitto. Lasció la sua bottega di falegname. E per sopravvivere in un paese straniero si mise a friggere frittelle. Da allora il giorno di San Giuseppe (che cade il 19 marzo) si mangiano le zeppole.

Quale punta usare per fare le zeppole?

Per realizzare le zeppole vi occorreranno due sac à poche e tre bocchette, due a stella di misure diverse (15 mm e 9 mm), e una bocchetta ad imbuto. Vi consiglio di preparare la crema pasticcera il giorno prima, in modo da avere tutto il tempo per farla raffreddare. Montate i tuorli, lo zucchero e la vanillina.

Quando nasce la zeppola di San Giuseppe?

La prima zeppola di San Giuseppe che sia stata messa su carta risale comunque al 1837, ad opera del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.

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