Festival di Sanremo, il Tar della Liguria: «L’affidamento diretto alla Rai è illegittimo, è necessaria una gara». Tuttavia, i giudici confermano che l’edizione 2025 si svolgerà regolarmente. Secondo una sentenza dello stesso tribunale, il Comune detiene il marchio che annualmente cede all’emittente pubblica.
Festival Sanremo, il Tar della Liguria: “L’affidamento Rai illegittimo”
Il Tar della Liguria ha stabilito che l’affidamento «diretto» alla Rai da parte del Comune di Sanremo è illegittimo. I giudici del Tribunale amministrativo regionale, però, garantiscono che l’edizione 2025 avrà luogo. Nella loro sentenza, i giudici affermano: «Sarebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole intervenire sull’edizione del Festival già conclusa e su quella che si svolgerà tra pochi mesi». Pertanto, il Comune, in quanto ente pubblico, dovrebbe indire una gara aperta a tutti gli operatori del settore.
Negli anni a venire, sarà necessario indire una gara pubblica aperta agli operatori del settore interessati. Il ricorso è stato presentato da Sergio Cerruti, presidente dei discografici italiani fino al 2024, il quale ha espresso critiche riguardo all’attuale format del Festival di Sanremo e desidera rimuoverlo, portandolo via anche dalla Città dei Fiori.
Il ricorso
Cerruti ha presentato il ricorso in qualità di presidente dell’Afi (Associazione Fonografici Italiani) dal 2018 al 2024 e come managing director dell’etichetta discografica JE. Questa società ha fatto ricorso contro il Comune di Sanremo e la Rai in merito alla concessione dell’uso esclusivo del marchio “Festival della Canzone Italiana”.
La proprietà
Secondo una recente sentenza del Tar, il Comune di Sanremo detiene la proprietà del marchio del Festival. Ogni anno, l’ente lo concede in uso alla Rai. Come riportato dal Sole 24 Ore, per il triennio 2018-2020, la concessione esclusiva all’emittente pubblica per l’organizzazione, la produzione e la registrazione della manifestazione, oltre all’utilizzo del marchio “Festival della Canzone Italiana”, ha fruttato al Comune un totale di 15 milioni di euro. Tuttavia, il Tar ha sollevato un problema: l’ente comunale, in quanto pubblico, dovrebbe ora indire una gara aperta a tutti gli operatori del settore.