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Il film La scuola cattolica vietato ai minori di 18 anni, il regista: ”Incomprensibile”

Scopriamo perché il film La scuola cattolica è stato vietato ai minori di 18 anni

Il film La scuola cattolica, che sarà in tutte le sale cinematografiche italiane, è stato vietato ai minori di 18 anni. Il regista però non si spiega come mai sia avvenuta una tale censura: ”E’ incomprensibile”, ha infatti dichiarato durante un’intervista. Scopriamo qual è il reale motivo.

Il film La scuola cattolica è vietato ai minori di 18 anni

La scuola cattolica è stato vietato ai minori di 18 anni. Il film di Stefano Mordini, tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati, Premio Strega nel 2016, e ispirato al massacro del Circeo del 1975, è stato vietato ai minori di 18 anni. Ad annunciarlo è stata proprio la produzione. Il film era già stato presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, a settembre. In quella circostanza il divieto era solo per i minori di 14 anni.

La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura ha motivato la sua decisione sostenendo: “Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice”. ”I protagonisti della vicenda, pur avendo situazioni sociali diverse, finiscono per apparire del tutto incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano loro stessi coinvolti”.

Le motivazioni

Continuando quanto riportato dalla commissione della classificazione delle opere cinematografiche, è stato aggiunto: ”Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano”. ”Per tutte le ragioni sopracitate la Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto”.

Il regista: “Censura che inquieta”

Il regista Stefano Mordini non è d’accordo con quanto precedentemente espresso e si è detto alquanto stupito delle motivazione date: “Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura. Se mi sforzo di trovarle, mi inquietano”. “Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito”.

Infine ha aggiunto, concludendo: ”Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza. Che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali”.

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