In Finlandia sono stati avviati i lavori per costruire il muro al confine orientale con la Russia. I lavori sono cominciati ieri, lunedì 27 febbraio, riferisce il giornale locale Yle. Il primo passo è stata la rimozione degli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra e si procederà ad issare tre chilometri di recinto per testare se resisterà alle gelate invernali o un eventuale massiccio afflusso di persone da est.
Questa prima parte di muro di prova dovrebbe essere pronta a giugno.
Finlandia, avviati i lavori per il muro al confine con la Russia
A novembre, tra le crescenti tensioni con la Russia per l’invasione in Ucraina, il governo finlandese aveva presentato un piano per blindare il suo confine con una recinzione di 200 chilometri sui 1.300 chilometri totali della sua frontiera: oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti.
Il cantiere è stato avviato “con il taglio di alberi e proseguirà con la costruzione di una strada e l’installazione di una recinzione“, hanno poi indicato le guardie di frontiera in un comunicato.
La costruzione
La costruzione di ulteriori 70 chilometri di recinzione è prevista tra il 2023 e il 2025, principalmente nel sud-est del paese nordico. In totale, si prevede di erigere recinzioni di 200 chilometri, con un impegno stimato in 380 milioni di euro. Le barriere metalliche, alte tre metri, saranno coperte con filo spinato, con telecamere per la visione notturna, lampade e altoparlanti in luoghi ritenuti sensibili. L’ultima fase dei lavori dovrebbe concludersi nel 2026.
I confini
Gli attuali confini finlandesi sono protetti principalmente da barriere di legno, progettate per impedire il movimento del bestiame. Ma a luglio le autorità di Helsinki avevano modificato una legge sulle guardie di frontiera per facilitare la costruzione di barriere più solide. Temendo che Mosca utilizzasse i migranti come arma per esercitare pressioni nei confronti del Paese candidato alla Nato. A settembre, tra l’altro, i cittadini russi si erano riversati in Finlandia dopo la mobilitazione per l’Ucraina annunciata da Vladimir Putin. Anche Estonia, Lettonia e Polonia hanno aumentato o intendono aumentare la sicurezza ai loro confini con la Russia.