Sgomberato dalle forze dell’ordine l’hotel Astor di Firenze da dove è scomparsa la bambina Kata il 10 giugno scorso. Ora l’immobile è libero da persone e sotto sequestro preventivo affinché non vi si compiano altri reati.
Tra questi, ci sono l’occupazione abusiva (invasione di edifici) ma anche il tentato omicidio di un cittadino dell’Ecuador che precipitò da una finestra del terzo piano il 28 maggio.
Firenze, Kata scomparsa da otto giorni: hotel Astor sgomberato
Motivi per allontanare chi ci viveva dal settembre scorso. Ma l’assenza totale di occupanti consentirà già domani, come si apprende, di effettuare un sopralluogo dei carabinieri molto più approfondito di quelli svolti finora. All’ispezione parteciperanno due tecnici inviati dal Gis.
Si tratta di specialisti esperti nell’uso di apparati tecnici ad alta tecnologia, anche adatti a individuare intercapedini o cavità nelle mura. Non è mai stata del tutto accantonata l’ipotesi che la bimba possa essere rimasta all’interno.
Lo sgombero
Con lo sgombero, nel giro di nove ore sono state fatte uscire 132 persone, tra cui 42 minori che come Kata vivevano in una struttura divenuta fatiscente e pericolosa. Sono peruviani e romeni. Molti i nuclei familiari, numerose le donne.
I servizi sociali del Comune hanno ‘stressato’ la disponibilità delle strutture di accoglienza per dare a tutti una sistemazione e l’assistenza per percorsi di inserimento sociale. Sono stati separati ed avviati a quattro centri di accoglienza gestiti da Caritas, cooperativa Il Girasole e uno di proprietà del Comune.
La vendetta
Il fascicolo di indagine per il rapimento di Kata e quello del tentato omicidio di Medina Pelaez fanno parte di una stessa inchiesta. La condotta criminosa dei gruppi di sudamericani all’interno dell’ex hotel potrebbe essere sfociata in una guerra tra bande. “Le persone che attualmente dimorano abusivamente nell’hotel Astor – spiega il gip che ha firmato l’ordinanza di sgombero – vivono in condizioni di assoluto degrado economico, e alcuni fanno spesso uso di sostanze alcoliche, che portano anche a episodi criminosi, che hanno come luogo cardine tale struttura alberghiera, come testimoniato dagli accadimenti conseguenti al tentato omicidio di Santiago Manuel Medina Pelaez”.