Si torna a parlare di Flat tax. Ecco cosa può cambiare. Se in un primo momento sembrava non ci fossero speranze di arrivare ad una riforma fiscale condivisa dopo lo scontro della settimana scorsa, ieri in maggioranza gli animi si sono distesi di fronte ad un pacchetto di correttivi alla delega con anche un accordo preventivo sulla Flat Tax, sulla quale già la settimana scorsa Lega e centrodestra avevano detto di essere pronti a dare battaglia.
Si torna a parlare di Flat tax: ecco cosa può cambiare
Non a caso fra gli emendamenti presentati ieri dal governo c’è un clausola che salva il regime forfetario per gli autonomi con ricavi o compensi fino a 65mila euro all’anno. Dunque per i lavoratori autonomia sotto quella soglia non ci sarebbe alcun aumento di tasse. Da lì si passerebbe ad uno scivolo per ammorbidire il passaggio al pagamento dell’Irpef ordinaria. C’è da capire come, ma il fatto che se discuta è già un passo avanti. Potrebbe essere dunque questo il modo per mettere d’accordo chi le tasse non le vuole proprio alzare, semmai le vuole ridurre, e chi invece crede che il gettito debba tornare a livelli equi. Se non altro sembra l’unico modo per evitare il rischio crac sfiorato sul catasto.
Un punto di partenza potrebbe essere la proposta fatta dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi sulla riforma Ires a pro-patrimonializzazione. Per il centrodestra, però, servono tempi più lunghi, cioè un nuovo slittamento dell’arrivo in Aula che ad oggi è previsto il 28 marzo. Le proposte guardano poi anche al fisco dei Comuni e si assicura ai sindaci gli stessi spazi fiscali disponibili oggi con le addizionali; ma si tornerebbe anche al contributo locale da parte degli autonomi in Flat Tax, che oggi con la sostitutiva hanno abbandonato del tutto le addizionali.
Non solo flax tax comunque. Perché sul tavolo ci sono anche easy tax e cashback fiscale. C’è poi la easy tax, idea del Movimento 5 Stelle. Si tratta di uno scivolo con aliquota al 20% e limitato nel tempo, per gli autonomi che superano i 65mila ed escono dal regime forfettario per entrare in quello ordinario. Un modo per creare un materasso per gli autonomi che si ritroverebbero a pagare un quantitativo di tasse nettamente più pesante di prima.
Il Movimento 5 Stelle, ma anche Italia Viva, stanno ragionando sul cashback fiscale, cioè la possibilità, attraverso la App Io, di accreditare direttamente in conto corrente le detrazioni fiscali, uscendo dal paradigma delle detrazioni in dichiarazione dei redditi.