Ha un volto, anche se per ora è sospettato solo di cinque episodi su un totale di almeno una quindicina, il misterioso “Fleximan“ che dall’estate scorsa si è autoproclamato vendicatore degli automobilisti vessati dagli autovelox, quasi sicuramente emulato da altri ‘seguaci’ in Veneto e altrove.
I Carabinieri di Adria e del Nucleo operativo radiomobile di Rovigo hanno denunciato un uomo di 42 anni, un “soggetto noto” residente in Polesine ma nato a Padova.
Fleximan avrebbe un volto: la scoperta dei carabinieri
La sua casa è stata perquisita e sono stati sequestrati elementi necessari e finalizzati all’indagine, che saranno sottoposti a perizia. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di danneggiamento aggravato a beni esposti per necessità o consuetudine alla pubblica fede, e per interruzione di pubblico servizio.
I cinque danneggiamenti sono quelli avvenuti nei Comuni polesani di Bosaro – due volte, a maggio e luglio dello scorso anno – Corbola e Taglio di Po, nello stesso giorno, alla vigilia di Natale, e Rosolina, il 3 gennaio scorso.
Le indagini
I Carabinieri hanno eseguito accertamenti sui luoghi e sugli impianti di videosorveglianza, accertamenti di natura tecnica, riscontri su tabulati e celle telefoniche, denunce e segnalazioni. La Procura di Rovigo ha avviato un accertamento tecnico con le garanzie della difesa sul contenuto di quanto è stato rinvenuto nella perquisizione e sottoposto a sequestro.
Non è certo, anzi è poco probabile, che l’indagato possa essere responsabile di tutti i danneggiamenti – una quindicina in tutto – firmati da “Fleximan” in circa un anno. Sono altre tre in Veneto, le Procure che hanno avviato gli accertamenti su attentati a pali degli autovelox, e sono Belluno, Padova e Treviso. La modalità dei vandalismi è la stessa: il palo che sorregge la telecamera viene segato alla base con la mola elettrica – il ‘flex’ – e abbandonato a terra. In qualche episodio l’autore ha lasciato anche un volantino di “rivendicazione”.