Un uomo è morto in Florida dopo essere stato infettato dalla microscopica ameba “mangia-cervello”, anche nota – in termini scientifici – come “Naegleria fowleri”. La notizia è stata diffusa dal Dipartimento della Salute di Stato che non ha fornito le generalità della vittima, ma ha dichiarato in un comunicato che la persona deceduta è stata infettata dal parassita “probabilmente a seguito di pratiche di risciacquo dei seni nasali con acqua di rubinetto”. La morte risale a febbraio, ma le autorità – che continuano a indagare sull’accadute – l’hanno reso nota solo ora. “È in corso un’indagine epidemiologica per capire le circostanze specifiche dell’infezione”, ha dichiarato Jae Williams del Dipartimento della Salute della Florida.
Ameba mangia cervello, morto un uomo in Florida
Non è la prima volta che la Naegleria fowleri sale alla ribalta delle cronache degli Stati Uniti. Nel 2020 scatto l’allarme in Texas, con le autorità che chiesero di non usare l’acqua di rubinetto per un certo periodo. Sempre nel 2020, in Florida, un 13enne fu infettato e morì dopo un tuffo nel lago. Il parassita vive nell’ambiente e quando prolifera nell’acqua calda (sopra i 26 gradi) può causare infezioni letali raggiungendo il cervello attraverso i nervi olfattivi. “In rare situazioni, questa ameba può causare un’infezione cerebrale chiamata meningoencefalite amebica primaria (PAM)”, ha dichiarato il Dipartimento della Salute.
Che ha invitato la popolazione a usare acqua distillata o sterile per il risciacquo del seno nasale. Qualora si volesse utilizzare l’acqua di rubinetto, ha spiegato il Dipartimento, questa deve essere bollita per almeno un minuto, quindi raffreddata prima di inalarla. Rinnovato anche l’appello a prestare attenzione quando si nuota in acqua dolce.