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Foligno, neonato con bronchiolite rischia la vita. Salvato con una cura “non usuale”

Cosenza neonato morto

Immagine di repertorio

Un neonato di appena 40 giorni, colpito da una grave forma di bronchiolite, è stato salvato grazie a un intervento medico innovativo presso l’ospedale San Giovanni Battista di Foligno. La terapia iniziale con ossigeno riscaldato e umidificato, somministrata tramite cannule ad alto flusso, non aveva portato ai risultati sperati, lasciando i medici e i familiari del piccolo in forte apprensione per il peggioramento delle sue condizioni.

Foligno, salvato neonato colpito da grave bronchiolite

Il caso, riportato da La Nazione, ha richiesto l’impiego di una tecnica avanzata di ventilazione meccanica: la ventilazione a pressione positiva continua (CPAP), erogata attraverso interfacce nasali. Si tratta di una procedura non comune nei reparti di pediatria, ma più tipicamente utilizzata in contesti di terapia intensiva o neonatale. Come sottolineato dal dottor Maurizio Radicioni, direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Foligno, la bronchiolite rappresenta un rischio particolarmente grave per i bambini nei primi sei mesi di vita. Il peggioramento della saturazione del piccolo paziente ha reso necessario un intervento rapido e mirato.

La decisione di applicare la ventilazione CPAP si è rivelata determinante. Questo approccio, pur non usuale in un reparto pediatrico standard, è stato reso possibile grazie alla formazione specifica e all’esperienza maturata dall’equipe dell’ospedale di Foligno. L’azienda sanitaria ha spiegato che negli ultimi mesi il personale aveva trattato oltre 30 neonati con questa tecnica, acquisendo le competenze necessarie per la gestione semintensiva e affrontando le esigenze organizzative legate all’aumento del numero di infermieri dedicati.

Il trattamento

Il trattamento ha portato rapidamente a un miglioramento delle condizioni del neonato: la saturazione è risalita e i parametri respiratori si sono stabilizzati in breve tempo. Dopo due giorni, la terapia è stata sospesa e, a distanza di una settimana dal ricovero, il bambino è stato dimesso in buone condizioni di salute.

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