Per contrastare l’overtourism e migliorare la gestione dei flussi turistici, il Campidoglio sta valutando l’introduzione di un biglietto di 2 euro per l’accesso alla Fontana di Trevi, con ingressi contingentati per i turisti. Il sindaco Roberto Gualtieri ha proposto questa misura per rendere il turismo più compatibile con la vita dei romani e per preservare il decoro del monumento, spesso affollato e soggetto a degrado. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso il suo sostegno alla proposta, mentre i consiglieri di opposizione del Primo Municipio l’hanno criticata, accusando la giunta di voler mercificare il patrimonio artistico di Roma.
Ingresso a pagamento per la Fontana di Trevi: la proposta divide politica e cittadini
L’overtourism è una delle principali sfide per Roma, che ogni anno accoglie milioni di turisti desiderosi di vivere il sogno della Dolce Vita. Per gestire meglio l’afflusso di visitatori alla Fontana di Trevi, il Campidoglio sta considerando l’introduzione di un biglietto a pagamento e un ingresso a numero chiuso, riservato esclusivamente ai turisti, mentre i residenti non sarebbero soggetti a questa misura.
Secondo il sindaco Roberto Gualtieri, sulla base del monitoraggio dell’assessore comunale al Turismo Alessandro Onorato, si ipotizza un ticket di 2 euro per 30 minuti di visita con prenotazione nominale. Gualtieri ha spiegato che l’obiettivo è rendere il turismo più compatibile con la vita dei romani, migliorando il decoro e integrando meglio i flussi turistici nella quotidianità della città. La Fontana di Trevi, in particolare, è spesso sovraffollata, rendendo difficile una fruizione adeguata del monumento e contribuendo al degrado dell’area.
Onorato ha evidenziato che l’affollamento causa difficoltà nella gestione dell’ordine pubblico e della pulizia del sito. Non è raro vedere rifiuti lasciati attorno alla fontana o turisti che, ignorando il divieto e la multa da 550 euro, si tuffano nelle sue acque come in una piscina pubblica. La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha espresso il suo sostegno alla proposta di Gualtieri, affermando che è giusto mettere a reddito le ricchezze del Paese e regolare i flussi turistici attraverso un sistema di prenotazioni, simile a quello sperimentato per il Pantheon.
Tuttavia, la proposta ha suscitato critiche da parte dei consiglieri di opposizione del Primo Municipio, Giuseppe Lofefato, Sofia De Dominicis e Maurizia Cicconi, che hanno definito l’idea di un ticket per la Fontana di Trevi come una “boutade di fine estate” e hanno accusato la giunta Gualtieri di voler mercificare il patrimonio artistico della città.