Una nota food blogger ha cucinato e mangiato in diretta uno squalo bianco, specie protetta anche in Cina. Per il video condiviso con i suoi 8 milioni di follower su Douyin, popolare social cinese, la food influencer Tizi rischia dai 5 ai 10 anni di carcere. Tanto prevede la legge in Cina per chi cattura, commercializza e mangia lo squalo bianco, il pesce predatore più grande del mondo.
Nel video la food blogger cucina uno squalo bianco
Nel video Tizi mostra il momento in cui compra lo squalo bianco al mercato del pesce di Nanchong, nel sud-ovest del Paese. Come riporta Il Corriere, si vede lei sdraiata accanto al pesce per mostrarne le dimensioni. Infine sempre lei alle prese con la preparazione: la pulitura e il taglio dell’esemplare, la marinatura, la cottura alla brace del corpo, l’utilizzo della testa per una zuppa. “Può non sembrare, ma la sua carne è davvero molto tenera”, il commento dell’influencer mentre ne mangia avidamente precisando, con tanto di sottopancia, che il pesce usato per la sua ricetta è commestibile e allevato in cattività.
I commenti
Una precisazione che non ha fatto altro che attirare ulteriormente l’attenzione degli utenti, perché lo squalo bianco non può essere allevato: vive unicamente in libertà anche perché si accoppia solo in natura. E per raggiungere la maturità sessuale impiega diversi anni. “È sbalorditivo che una celebrità di Internet possa mangiare un animale protetto di fronte a milioni di persone in pieno giorno!” ha scritto un follower di Tizi.
“Questi incolti mercanti di attenzioni — ha aggiunto un altro — si abbassano sempre più pur di fare il pieno di clic”. In effetti Tizi di clic ne ha avuti parecchi. Ma ha altresì scomodato la polizia cinese che ora sta indagando sul caso per capire da dove sia arrivato lo squalo bianco. E quindi quali siano effettivamente le responsabilità dell’influencer. Lei continua a sostenere di averlo comprato al mercato di Nanchong, ma per gli inquirenti sarebbe solo un escamotage perché lo squalo, secondo loro, arriverebbe dal mercato nero.
Le condanne degli ambientalisti
Intanto gli ambientalisti di tutto il mondo l’hanno già condannata: gli squali bianchi sono tra le specie più a rischio per via del depauperamento dei mari dovuto alla pesca intensiva che li priva di cibo, oltre che per colpa di metodi di pesca accidentale che li intrappolano nelle reti, condannandoli a una morte lenta e certa.
Inoltre, sebbene accada più raramente per questa specie rispetto ad altre non a rischio, sono vittime del finning: pratica brutale a cui sono sottoposti gli squali per preparare uno dei piatti considerati tra i più pregiati di tutta la Cina, ovvero la zuppa di pinne di squalo. La ricetta, che risale alla dinastia Ming, è fatta con le pinne che vengono rimosse mentre gli animali sono ancora vivi, prima di ributtarli in mare e condannarli di fatto alla morte perché senza pinne non riescono più a nuotare.