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Utilizza tutte le ferie per il marito malato, i colleghi le donano 700 ore: “Mi avete fatto riscoprire il significato della solidarietà”

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Carmen Iacovazzo, una lavoratrice di una ditta di Meldola - Foto di Fanpage

Una donna di Forlì utilizza tutte le ferie per il marito malato, i colleghi le donano 700 ore: “Mi avete fatto riscoprire il significato della solidarietà”. “Quando ho ricevuto la notizia, sono rimasta senza parole”, ha raccontato la 40enne che ha perso il marito poche settimane fa. In una lettera aperta ha voluto esprimere la sua gratitudine ai colleghi: “Adesso potrò riprendere le forze fisiche e, soprattutto, dedicarmi ai nostri figli, che stanno affrontando un momento così difficile”.

Forlì: utilizza ferie per il marito malato, la solidarietà dei colleghi

Per prendersi cura del marito gravemente malato, seguendolo nel suo difficile percorso contro una malattia devastante, aveva esaurito tutte le ferie a sua disposizione. Dopo la morte dell’uomo, la 40enne di Forlì avrebbe dovuto tornare immediatamente al lavoro. Tuttavia, i suoi colleghi sono intervenuti, decidendo autonomamente di donarle le loro ferie, accumulando oltre 700 ore.

Questo gesto di grande solidarietà, riportato dal Corriere Romagna, ha colto di sorpresa Carmen Iacovazzo, una lavoratrice di una ditta di Meldola, che ha perso il marito tre settimane fa e ha due figli minorenni. “Mi avete fatto riscoprire il significato della solidarietà umana”, ha scritto la donna in una lettera in cui ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine ai colleghi, al capo reparto e all’azienda per cui lavora da quasi 20 anni.

“I miei colleghi della Saica di Meldola, su iniziativa del mio capo reparto, mi hanno donato 700 ore di ferie per permettermi di recuperare le forze fisiche e stare accanto ai miei figli. Desidero esprimere un sincero e pubblico ringraziamento a ciascuno di loro e alla mia azienda”, ha scritto la donna.

Il calvario

Il suo calvario, insieme a quello del marito, è iniziato nel 2021 con le prime diagnosi e le cure. Tra visite mediche, ricoveri e convalescenze sempre più prolungate, la donna ha dovuto utilizzare tutte le opzioni disponibili: dalle ferie ai permessi, fino al congedo previsto dalla legge 104. Quando il marito, Daniele Bosi, è venuto a mancare a soli 47 anni, si è trovata a dover ricomporre la sua vita senza la possibilità di assentarsi dal lavoro. In quel momento, i colleghi, senza che lei lo chiedesse, hanno deciso di offrirle il loro supporto. Ognuno di loro ha donato alcuni giorni di ferie, arrivando a raccogliere un totale di 700 ore.

“Quando l’ho scoperto, sono rimasta senza parole”, ha raccontato la donna. I colleghi del marito le hanno offerto un sostegno concreto avviando una raccolta fondi, il cui ricavato è stato destinato alle spese domestiche. “In molti hanno partecipato e questo mi permetterà di restare a casa per qualche mese, così da recuperare le forze fisiche dopo il lungo periodo trascorso accanto a Daniele, ma soprattutto per dedicarmi ai nostri figli, che sono stati colpiti duramente. Voglio ringraziare tutti”, ha dichiarato la donna, concludendo: “Un grazie speciale a mio marito; stargli vicino in questi anni è stato un grande dono”.

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