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“Il Principe” della musica italiana: Francesco De Gregori

Francesco De Gregori, colonna portante della musica italiana, famose sono le sue canzoni: La donna cannone, La leva calcistica della classe ’68, Generale, Buonanotte fiorellino; canzoni che hanno segnato non solo un’epoca ma intere generazioni.
Memorabili sono anche le sue numerose collaborazioni con artisti di altrettanto successo come: Antonello Venditti, Fabrizio De André e Lucio Dalla. Conosciamo più da vicino il grande cantautore e poeta che ha sempre preferito essere chiamato, semplicemente, artista.

Francesco De Gregori: la vita e la carriera

Il cantautore romano Francesco De Gregori nasce il 4 aprile 1951 a Roma. Sebbene passi molta parte della sua infanzia nella città di Pescara, torna a Roma verso la fine degli anni ’50.

La sua carriera di cantautore e musicista inizia seguendo il fratello maggiore Luigi, in arte Ludwig, presso il locale romano Folkstudio, creato da Harold Bradley, pittore e musicista afroamericano, che trasforma il suo studio a Trastevere, in un club aperto la sera a tutti i musicisti che intendono praticare ed ascoltare diversi generi musicali.

È proprio in questo ambiente, in cui non solo inizia le prime esibizioni ma conoscerà anche gli amici, Antonello Venditti, Giorgio Lo Cascio e Mimmo Locasciulli.

Le prime collaborazioni

Insieme ad Antonello Venditti nasce la prima collaborazione: i due condivideranno insieme il loro esordio discografico con il disco Theorius Campus (1972).

Nonostante il poco riscontro commerciale, dopo questa prima esperienza e grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, De Gregori realizza, il 33 giri Alice non lo sa.

Nel 1974 incontra e collabora con uno dei suoi maggiori idoli, Fabrizio De André, questi lo aveva sentito cantare al Folkstudio, La cacca di Piero, la parodia di una delle sue canzoni: La guerra di Piero.

De Andrè da quel giorno rimase molto divertito e i due diventarono grandi amici: nell’album Volume 8, infatti, appartiene a De Gregori il brano Le storie di ieri, mentre insieme hanno scritto vari pezzi tra cui, Oceano, dedicata a Cristiano De André.

Dalla collaborazione dei due uscì anche la traduzione italiana di Desolation Row di Bob Dylan, con il titolo Via della Povertà.

De Gregori era un grande estimatore di Bob Dylan, stima ricambiata anche dallo stesso cantante, infatti, dall’esordio alla carriera, i suoi repertori sono ricchi di reinterpretazioni delle sue canzoni.

Il successo da solista

Francesco De Gregori esordisce come solista nel 1973 con la canzone Alice, grazie al successo di questa canzone può rendere finalmente più visibile il suo primo album Alice non lo sa.

Come ricorderà lo stesso cantante, anche Lucio Battisti gli fece i complimenti, infatti ricorda quell’incontro così:

“Avevo appena pubblicato Alice e mi fece dei complimenti: ‘Ahò, è forte quel pezzo!’. Poi mi disse una cosa che mi parve davvero strana: ‘Tu canti benissimo’. In quel periodo mi sentivo tutto meno che un cantante! E poi: ‘Sei bravo perché tu riesci a far capire bene il testo, quello che dici’. A me! Uno a cui tutti dicevano che non si capiva niente di quello che scrivevo! Tornai a casa volando”.



Il grande successo arriva nel 1975 con l’album Rimmel, ancora oggi uno dei più conosciuti, contenente canzoni destinate a diventare grandi classici della musica italiana.

Seguono altri lavori tra cui ricordiamo l’album: Bufalo Bill (1976), definito dallo stesso De Gregori “il disco più riuscito” dopo una pausa di tre anni, lancia l’album De Gregori che contiene il singolo Generale, uno dei suoi pezzi più noti.



Il ritorno e la collaborazione con Dalla

Il 1978 è un anno speciale nella carriera di De Gregori che dopo aver annunciato, solo un anno prima, il ritiro dalle scene, torna alla ribalta in collaborazione con Lucio Dalla. Assieme i due artisti firmano il 45 giri Ma come fanno i marinai.

Da questa collaborazione ne uscirà il sensazionale, Banana Republic , un tour negli stadi e nei palasport in cui registrava sempre il tutto esaurito. Questa tournée sarà ben documentata da un film e con 500.000 dischi venduti.

Il titolo Il Principe con cui è conosciuto nell’ambito della musica De Gregori lo deve a Lucio Dalla. Un altro album degno di nota, Titanic (1982) con il singolo di grande successo La leva calcistica della classe ’68.



Il 1983 è la pubblicazione di una delle sue canzoni più famose, La Donna Cannone (1983), ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo ormai orfano del suo numero di maggior successo fuggito per inseguire un suo grande amore.



Frutto della produzione di Ivano Fossati è “Scacchi e Tarocchi” del 1985, sulla scia della continua evoluzione, arriva a quella che assomiglia a una svolta rock, con l’uscita di Mira Mare 19.4.89 (1989). La stessa vena rock è presente negli album successivi, come Canzoni d’Amore, contiene solo una canzone, Bellamore, strettamente legata al concetto di amore verso una donna; in realtà quasi tutte le canzoni sono più dedicate al sociale, si riferiscono infatti alla propria patria.

Dopo vari album live pubblica, nel 1996, Prendere e lasciare, album in cui è coadiuvato negli arrangiamenti da Corrado Rustici, capace di porre un’impronta originale in tutte la canzoni presenti nel disco.

Francesco De Gregori: la ripresa negli anni 2000

Nel 2001 Francesco De Gregori riprende in mano la propria chitarra per il nuovo lavoro, Amore nel pomeriggio, nell’album sono presenti collaborazioni eccellenti, come quella con il Maestro, Franco Battiato, nelle vesti di arrangiatore e produttore del brano Il cuoco di Salò.

La tournée che segue il disco è lunga ed estenuante, Francesco suona ovunque, dai teatri più prestigiosi, fino ai locali fumosi di periferia.

Il suo ultimi album in studio sono: Il fischio del vapore (2002), con Giovanna Marini; Pezzi (2005), Calypsos (2006); Per brevità chiamato artista (2008); Sulla strada (2012);  Vivavoce (2014) e De Gregori canta Bob Dylan – Amore e furto (2015).

Francesco De Gregori: gli album dal vivo

De Gregori ha una visione pirandelliana della vita e della musica, belle e interessanti perché cambiano e si modificano perennemente, così come fanno le persone, ciascuna con un proprio modo di guardare il mondo e l’altro. Il concetto viene espresso nel brano Guarda che non sono io, contenuto nell’album Sulla strada del 2012, corredato da un libro dal titolo omonimo.
Per questo motivo l’artista preferisce l’album live a quello da studio, nell’arco della sua carriera, infatti, sono diversi i dischi live:

  • 1975 – Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo)
  • 1979 – Banana Republic (con Lucio Dalla)
  • 1990 – Catcher in the Sky
  • 1990 – Niente da capire
  • 1990 – Musica leggera
  • 1993 – Il bandito e il campione
  • 1994 – Bootleg
  • 1997 – La valigia dell’attore
  • 2002 – Fuoco amico
  • 2002 – In tour (con Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Ron)
  • 2003 – Mix
  • 2007 – Left & Right – Documenti dal vivo
  • 2010 – Work in Progress (con Lucio Dalla)
  • 2012 – Pubs and Clubs – Live @ the Place
  • 2012 – Vola vola vola (con Ambrogio Sparagna e Maria Nazionale)
  • 2017 – Sotto il vulcano

 

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