L’Assemblee Nationale, il Parlamento francese, ha sfiduciato il governo guidato da Michel Barnier. La mozione, presentata dalla gauche ma votata anche dal Rassemblement national di Marine Le Pen, ha ottenuto 331 voti.
Francia, cade il governo di Barnier, passa la mozione di sfiducia della sinistra
Il governo di Michel Barnier ha avuto una durata limitata a soli tre mesi: nominato il 5 settembre, è stato sfiduciato da 331 membri su 574 dell’Assemblea Nazionale. La soglia per la maggioranza era fissata a 289 voti. La mozione di sfiducia, presentata dalla gauche, l’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare, ha ricevuto il sostegno anche dall’estrema destra di Marine Le Pen e dai seguaci dell’ex Républicains Eric Ciotti, e ha ottenuto successo in Assemblea Nazionale.
Questo rappresenta il secondo governo della Quinta Repubblica francese a cadere a causa di una mozione di sfiducia, dopo quello di Georges Pompidou nel 1962. Il governo, che lunedì scorso aveva promesso di far approvare senza votazione il bilancio della previdenza sociale ai sensi dell’articolo 49, paragrafo 3 della Costituzione, è stato dunque abbattuto dal voto di 331 deputati. Barnier, in carica da solo tre mesi, è ora costretto a presentare le sue dimissioni, insieme a quelle del suo governo, al presidente Emmanuel Macron. Il presidente francese, appena tornato dall’Arabia Saudita dove era in visita di Stato, intende nominare un successore nelle prossime ore. Il voto odierno segna un momento di forte incertezza politica e finanziaria per il Paese, a sei mesi dalle elezioni anticipate.
L’annuncio è stato fatto in Assemblea Nazionale dalla presidente dei deputati Yael Braun-Pivet. Mathilde Panot, capogruppo de La France Insoumise, ha immediatamente preso la parola davanti alle telecamere, dichiarando che “Macron deve andarsene” e che il partito di Jean-Luc Mélenchon è pronto a “prendere il potere con un programma di cambiamento” rispetto al passato.
