Quali sono le canzoni più belle di Franco Battiato, il musicista morto all’età di 76 anni il 18 maggio del 2021? L’artista ha fatto parlare di sé per il grande numero di stili che ha approfondito e combinato tra loro in modo eclettico e personale: dopo l’iniziale fase pop degli anni sessanta, è passato al rock progressivo e all’avanguardia colta nel decennio seguente.
Successivamente, è ritornato sui passi della musica leggera approfondendo anche la canzone d’autore. Fra gli altri stili in cui si è cimentato vi sono la musica etnica, quella elettronica e l’opera lirica. Lungo la sua carriera, in cui ha ottenuto un vistoso successo di pubblico e critica, si è avvalso dell’aiuto di numerosi collaboratori fra cui il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore di molti suoi brani).
Franco Battiato morto a 76 anni, le sue canzoni più belle
Nel corso della sua lunga carriera costellata di successi, Franco Battiato ha scritto alcune canzoni rimaste nella storia della musica italiana ed internazionale. Innovatore, genio, a lui dobbiamo capolavori come Bandiera bianca, Cuccurucucu, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare e La Cura.
Franco Battiato, Bandiera bianca: video, testo e significato
Nel 1981 Battiato lanciò l’album più importante della sua lunga carriera, La voce del padrone. Al suo interno brani fondamentali come questo Bandiera bianca, una critica agli aspetti più immorali della società di allora (ma anche di oggi), tra cui il terrorismo, la politica, la dipendenza dal denaro. Il ritornello fa riferimento a una poesia di Arnaldo Fusinato. Di seguito il testo di Bandiera bianca di Franco Battiato:
Rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare
Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro.
Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
Quei programmi demenziali con tribune elettorali
E avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
Siete come sabbie mobili tirate giù uh uh.
C’è chi si mette degli occhiali da sole
Per avere più carisma e sintomatico mistero
Uh com’è difficile restare padre
Quando i figli crescono e le mamme imbiancano.
Quante squallide figure che attraversano il paese
Com’è misera la vita negli abusi di potere.
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca
Sul ponte sventola bandiera bianca.
A Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie
Uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti
Mentre tutti intorno fanno rumore
In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore.
Ho sentito degli spari in una via del centro
Quante stupide galline che si azzuffano per niente
Minima immoralia
Minima immoralia
E sommersi soprattutto da immondizie musicali.
The end, my only friend this is the end
Franco Battiato, Cuccurucucu: video, testo e significato
Altro grande classico del repertorio di Battiato tratto da La voce del padrone, Cuccurucucu, che cita un brano di Tomas Méndez nel ritornello, è uno dei pezzi più famosi dello stile citazionistico del maestro. Oltre al brano di Méndez si possono infatti rinvenire un richiamo all’Iliade, a pezzi di Milva, Mina, Beatles, Rolling Stones e tanti altri. Nei cori sono percepibili dei virtuosismi vocali di Giuni Russo.
Di seguito il testo di Bandiera bianca di Franco Battiato:
No mas se la iba en puro llorar
Dicen que no dormía
Juran que el mismo cielo
Se estremecía al oír su llanto
Que hasta en su muerte
La fue llamando.
Cucurrucucu cantaba
Jajajajaja reía
Ayayayaya lloraba
De pasión mortal moría.
A la casita sola
Juran que esa paloma
No es otra cosa mas que su alma
A que regrese la desdichada
Cucurrcu paloma.
Cucurrucucu no llores
Las piedras jamas paloma
Que van a saber de amores
Cucurrucu cucurrucucu
Cucucurrucu paloma ya no le llores
Franco Battiato, Centro di gravità permanente: video, testo e significato
Nello stesso album di Bandiera Bianca si trova anche la celeberrima Centro di gravità permanente, canzone basata su un testo all’apparenza ricco di immagini casuali. Il centro di gravità cui fa riferimento Battiato è il ‘sé’ reale, per avere quella stabilità necessaria per diventare un osservatore della vita. Di seguito il testo di Centro di gravità permanente di Franco Battiato:
Con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù
Capitani coraggiosi
Furbi contrabbandieri macedoni
Gesuiti euclidei
Vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
Della dinastia dei Ming
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again
Tra noi si scherzava a raccogliere ortiche
Non sopporto i cori russi
La musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese
Neanche la nera africana
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Avrei bisogno di
Cerco un centro di gravità permanente
Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
Over and over again
Baby I need your love
I want your love
Over and over again
Come in into my life
Baby, I want to give you my soul
Baby, I need your love
Franco Battiato, Voglio vederti danzare: video, testo e significato
Brano uscito per la prima volta nel 1982, nell’album L’arca di Noè, forse è l’esperiemento synth pop più famoso dell’artista, uno dei pezzi più ballabili degli anni Ottanta italiani (con tanto di accenno di valzer nel finale). Non a caso nel 2003 è stato riproposto in versione dance dal deejay Prezioso. Di seguito il testo di Voglio vederti danzare di Franco Battiato:
Come le zingare del deserto
Con candelabri in testa
O come le balinesi nei giorni di festa
Come i dervishes turners che girano
Sulle spine dorsali
O al suono di cavigliere del Katakali
E gira tutto intorno alla stanza mentre si danza
Musiche balcaniche mentre
Danzatori bulgari
A piedi nudi sui bracieri ardenti
Nelle balere estive
Coppie di anziani che ballano
Al ritmo di sette ottavi
E gira tutto intorno alla stanza mentre si danza
Dei riti tribali
Regni di sciamani
E suonatori zingari ribelli
Nelle balere estive
Coppie di anziani che ballano
Vecchi valzer viennesi
Franco Battiato, La cura: video, testo e significato
Forse il brano più famoso della carriera di Battiato, di certo uno dei pezzi più emozionanti della storia della canzone italiana. Affiancato dal filosofo Manlio Sgalambro, nel 1996 il cantautore siciliano ha dato vita a questa poesia romantica ricca di riferimenti non solo filosofici, ma anche onirici. Di seguito il testo de La Cura di Franco Battiato:
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mare
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te