È morto Franco Di Mare: lo storico giornalista e conduttore televisivo di origini napoletane è stato stroncato da un tumore aggressivo. A dare la triste notizia è stata la famiglia in questi minuti: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello”. L’uomo, solo lo scorso 28 aprile, aveva annunciato di essere stato colpito da un mesotelioma e che gli sarebbe restato poco da vivere.
Franco Di Mare, è morto lo storico giornalista stroncato da un tumore
Si è spento nella giornata odierna, venerdì 17 maggio, nella sua casa a Roma il giornalista Franco Di Mare. A dare la triste notizia è stata la famiglia in questi minuti: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello”. Lo scrittore di origini napoletane aveva dichiarato, alcuni mesi fa, di essere stato colpito da un tumore e che gli sarebbe restato poco da vivere.
L’annuncio della malattia
Franco Di Mare aveva annunciato la malattia in diretta tv durante la puntata andata in ondil 28 aprile scorso di “Che Tempo Che Fa”, programma condotto da Fabio Fazio. Lo storico giornalista, visibilmente commosso e aiutato da un respiratore automatico, aveva rivelato di essere affetto da mesotelioma, un tipo di tumore aggressivo associato all’esposizione all’amianto ed ha parlato della la sua battaglia con la malattia e della fiducia nei progressi della scienza.
«Questo tubicino che mi corre sul viso è legato ad un respiratore automatico e mi permette di respirare in modo forzato, ma mi permette anche di essere qui a raccontare, a parlare con te. Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende tramite la respirazione di particelle di amianto, senza rendersene conto. Ha un tempo di conservazione di sé lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi», aveva detto. «Dire che con questo finiscono le speranze non è vero, perchè la scienza va sempre avanti. Sono qui a festeggiare una soluzione che potrebbe essere scoperta, speriamo che ci sia una soluzione e che non sia così lontana». Pur provato dalla malattia, il giornalista non si è mostrato abbattuto, ma ha fatto capire di non volersi arrendere e si è mostrato abbastanza fiducioso nei confronti del futuro. Per la malattia, dice il giornalista, c’è bisogno che ci sia l’idea di comunità intorno al malato, «quando qualcuno si ferma ad aiutare gli altri, lì nasce la comunità degli umani».
Chi era Di Mare
Franco Di Mare, vero nome Francesco Di Mare, era nato a Napoli il 28 luglio 1955 ed è stato un giornalista, conduttore televisivo, scrittore e dirigente pubblico italiano. Giornalista professionista dal 1983, nel 1980 inizia a lavorare a l’Unità come cronista di giudiziaria, mentre l’anno successivo inizia a collaborare come corrispondente da Napoli anche per l’agenzia di servizi AGA (Agenzia di Giornali Associati) e per Radiocor (Agenzia di Stampa Economica e Finanziaria). Nel 1983 diventa giornalista professionista. Nello stesso anno viene assunto dal quotidiano l’Unità con la qualifica di redattore ordinario. Nel 1985 viene trasferito a Roma presso la redazione centrale de l’Unità in qualità di inviato speciale e poi di capo redattore.
Nel 1991 entra in Rai alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della guerra dei Balcani, oltre a coprire – come inviato – le principali zone dell’Africa e dell’America centrale. Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Nel corso della sua carriera giornalistica si è occupato di politica internazionale coprendo – sempre come inviato – i falliti colpi di Stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia) e internazionale (Germania, Russia e Bulgaria).
Ha realizzato inchieste e servizi a seguito di attentati terroristici in Giappone, Russia, Kenya, Egitto, Stati Uniti e Medio Oriente, nonché reportage da aree colpite da calamità naturali come l’Honduras, il Guatemala, il Nicaragua, l’Alabama, l’India, l’Anatolia e la Louisiana. Ha realizzato documentari e dossier geopolitici su Australia, Sudafrica, Stati Uniti, India, ex Iugoslavia, Venezuela, Algeria, Marocco e Brasile. Ha intervistato eminenti personalità del mondo della politica e della cultura come Tony Blair, Shimon Peres, Jacques Chirac, Yasser Arafat, Condoleezza Rice, Thabo Mbeki, Naguib Mahfouz, Amos Oz, Jorge Amado, Eli Vizer. Ha seguito la vicenda del crack della Parmalat come inviato alle Isole Cayman, lo scandalo di Calciopoli e ha realizzato – insieme a Renzo Arbore – il primo speciale sperimentale in joint-venture tra il TG1 e Rai 1 sull’uragano Katrina, da New Orleans.
Nel 2003 diviene conduttore televisivo su Rai 1, dove è al timone di Unomattina Estate, di Uno Mattina week end e poi dal 2004 di Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 conduce Sabato e domenica programma d’informazione e attualità leader di ascolti nella fascia mattutina – in onda su Rai 1 – nel week end dalle 6:30 alle 9:30. Dal 2005 ha condotto le finestre del TG1 all’interno di Uno Mattina sempre su Rai 1 (tre spazi con news e approfondimenti), attività che ricopre anche per la stagione 2010-2011. Ha inoltre condotto numerose serate per Rai1, tra cui: “Premio Lucchetta”, “Mare Latino”, “Premio Internazionale Libertà”, “Premio Alta Qualità”, “Gente d’Italia” da Miami, “Speciale Premio Ischia Internazionale di Giornalismo: talk show con Cesare Romiti” e altri.
La carriera
Ha presentato, su invito dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Repubblica Italiana, numerosi eventi istituzionali al Quirinale alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, tra cui l’iniziativa editoriale volta alla sensibilizzazione dell’educazione civica in occasione del 60º anniversario della Costituzione Italiana. Alla sua attività di giornalista e conduttore affianca un forte impegno sociale e civile che lo ha portato a partecipare come testimonial allo spot televisivo per l’organizzazione umanitaria Smile Train e a realizzare uno spettacolo teatrale, Amira, in cui racconta le sue esperienze di inviato in aree di crisi con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli orrori della guerra.
Nel 2011 riceve il ‘Premio letterario La Tore isola d’Elba’, già assegnato tra gli altri a Camilleri, Vitali e Cazzullo e ne diventa poi membro del Comitato scientifico e d’onore. Dal luglio 2016 conduce in seconda serata ogni venerdì Frontiere, sempre su Rai 1. Il 28 giugno 2017, con l’uscita dei palinsesti Rai per la stagione 2017-2018, viene ufficializzata la sua conduzione al programma Uno Mattina al fianco di Benedetta Rinaldi. Il 20 luglio 2019 diventa nuovo vicedirettore di Rai 1, con delega ad approfondimenti e inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai 3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870.
Pensionato nel 2021, continua a condurre il programma Frontiere su Rai 3 fino al maggio 2023. Il 28 aprile 2024, mentre era ospite a Che tempo che fa, ha rivelato di essere affetto da un mesotelioma inguaribile, oltreché di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all’estero.
Vita privata
Nasce l’8 luglio 1955 a Napoli (ha 68 anni). Ha avuto una figlia, Stella Di Mare. Ha 3 fratelli, uno di loro si chiama Gino. A 35 anni, quando è inviato a Sarajevo per documentare la guerra in Bosnia, decide di adottare una bambina di dieci mesi che incontra in un orfanotrofio della città. Stella è oggi la figlia adottiva di Franco Di Mare. In quel periodo il giornalista è impegnato con Alessandra Di Mare, sua moglie fino al 2012. Nel 2017 incontra Giulia Berdini, responsabile dei servizi di ristorazione in Rai. Tra di loro ci sono 36 anni di differenza e ufficializzano la relazione l’anno successivo.