Curiosità

È morto Ezio Bosso: le frasi più belle del pianista che sapeva commuovere

Sono tante le frasi che Ezio Bosso ci ha lasciato nel corso della sua carriera. Il pianista e direttore d’orchestra è morto oggi, venerdì 15 maggio, all’età di 48 anni. Oltre ad un virtuoso della musica, Ezio Bosso è stato un esempio di tenacia ed amore per la propria passione.
A 16 anni esordisce come solista in Francia e incomincia a girare le orchestre europee. È l’incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Nel 2011 subisce un intervento per l’asportazione di una neoplasia ed è anche colpito da una sindrome autoimmune. Le patologie non gli impediscono inizialmente di continuare a suonare, comporre e dirigere.

 Successivamente, il peggioramento di una malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno ed all’inizio erroneamente indicata dai media come SLA, lo costringe nel settembre 2019 alla cessazione dell’attività di pianista, avendo compromesso l’uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra. È morto il 14 maggio 2020 nella sua casa di Bologna all’età di 48 anni.

Le frasi più belle di Ezio Bosso

  • Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità.
  • Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono.
  • La musica mi ha dato il dono dell’ubiquità: la musica che ho scritto è a Londra e io sono qui.
  • Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo. La musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più.
  • La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia.
  • La malattia non è la mia identità, è più una questione estetica. Ha cambiato i miei ritmi, la mia vita. Ogni tanto “evaporo”. Ma non ho paura che mi tolga la musica, perché lo ha già fatto. La cosa peggiore che possa fare è tenermi fermo. Ogni giorno che c’è, c’è. E il passato va lasciato a qualcun altro.
  • La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.
  • Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono.
  • La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.
  • Si dice che la vita sia composta da 12 stanze. 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi che ci ricorderanno. 12 le stanze che ricorderemo quando saremo arrivati all’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza dove è stato, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. Stanza, significa fermarsi, ma significa anche affermarsi. Ho dovuto percorre stanze immaginarie, per necessità. Perché nella mia vita ho dei momenti in cui entro in una stanza che non mi è molto simpatica detto sinceramente. È una stanza in cui mi ritrovo bloccato per lunghi periodi, una stanza che diventa buia, piccolissima eppure immensa e impossibile da percorrere. Nei periodi in cui sono lì ho dei momenti dove mi sembra che non ne uscirò mai. Ma anche lei mi ha regalato qualcosa, mi ha incuriosito, mi ha ricordato la mia fortuna. Mi ha fatto giocare con lei. Si, perché la stanza è anche una poesia.
  • Scrivo perché interpreto, interpreto perché scrivo. E affronto la mia musica come se non fosse mia. Affronto come interprete il compositore.
  • Stanza è una parola importante nella vita degli uomini, ma spesso è data per scontata. Eppure nel linguaggio vuol dire tanto, vuol dire poesia, canzone, libertà, affermarsi. Vuol dire persino costruire.
  • Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo. E la musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più
  • La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi.

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