“Mi ha piegato la mandibola per impedirmi di parlare”: una giovane denuncia maltrattamenti subiti dai genitori a Frosinone. Il pubblico ministero ha richiesto il rinvio a giudizio per un uomo e una donna che vivono in un comune della provincia dopo che la figlia, all’età di 18 anni, ha deciso di lasciare la casa familiare.
Frosinone, ragazza denuncia maltrattamenti dei genitori
Una giovane che vive in un piccolo comune della provincia di Frosinone ha sporto denuncia contro i suoi genitori, accusandoli di maltrattamenti. Gli atti di violenza avrebbero avuto inizio quando era ancora una bambina e sarebbero continuati fino al raggiungimento della maggiore età. Non si sono fermati per un ripensamento da parte dei genitori, ma perché la ragazza ha scelto di lasciare la propria casa per trasferirsi dai genitori del suo fidanzato. È stato proprio grazie a quest’ultimi che la verità è emersa e che la giovane è stata incoraggiata a presentare denuncia.
La storia è stata riportata da Il Messaggero. Secondo la denuncia della giovane, le violenze e le percosse erano iniziate quando era ancora bambina, ma si erano aggravate con l’ingresso alle scuole superiori. In particolare, la madre le avrebbe scagliato oggetti in testa in diverse occasioni e l’avrebbe colpita nella zona del cerchietto, causando danni al cuoio capelluto. In un episodio, le aveva anche storto la mandibola, dicendole: “Così non parli più”. Crescendo, la donna era diventata ossessionata dal rendimento scolastico: la costringeva a leggere le lezioni ad alta voce e, se non la sentiva, la picchiava. Se non otteneva voti alti, le negava cibo e acqua. Inoltre, l’aveva costretta a lavorare in un ristorante e, al termine del turno, quando tornava a casa stanca, pretendeva che si mettesse a studiare; se si rifiutava, le si sedeva accanto, impedendole di addormentarsi.
La giovane ha quindi scelto di denunciare i suoi genitori. Il padre, pur non avendo perpetrato le violenze, non sarebbe mai intervenuto a difesa della figlia e ha richiesto di patteggiare. Il pubblico ministero ha richiesto il rinvio a giudizio: ora spetterà al giudice decidere se avviare un processo contro l’uomo e la donna.