Crollo della funivia del Mottarone, arriva il racconto di un testimone: “Su quella cabinovia una roulette russa, dicevano: oggi l’abbiamo aggiustata, domani si vedrà”.
Crollo funivia del Mottarone, il racconto di un testimone
“Quando ho scoperto che la funivia su cui avevo viaggiato il pomeriggio prima era stata manomessa sono rimasto senza parole. Ci potevo essere io in quella cabina. Chissà in quanti hanno rischiato”. Alexandroae Ionel Adrian (detto Nello), 47 anni di Paesana, piccolo borgo in provincia di Cuneo, non riesce a smettere di pensare alle 14 vittime della funivia del Mottarone. “Siamo stati baciati dalla fortuna — racconta oggi —. È stata una vera e propria roulette russa quella della cabinovia. Hanno giocato con la vita delle persone. Io e mia moglie siamo ancora sotto shock”. Nello, sabato pomeriggio, aveva deciso di salire su in vetta nonostante la giornata piovosa: “Erano le 16 quando ho proposto a mia moglie di salire in vetta con la funivia — spiega l’artigiano edile —. Era la prima volta che la prendevo e ho pensato fosse una bella idea. Un’ora dopo avremmo dovuto scendere con la corsa di ritorno, ma chi gestiva l’impianto ci ha detto che ci sarebbe stato un ritardo. Stavano facendo dei lavori ed era impossibile utilizzare la funivia”.
Stop dell’impianto per più di un’ora
“È lì che ho sentito degli operai parlare tra loro dei lavori che stavano facendo. All’inizio non ho dato nemmeno importanza a quello che dicevano – spiega ancora Nello -. Sentivamo dare delle martellate. Poi una volta risaliti in cabina con i meccanici che avevano lavorato sull’impianto e due coppie di fidanzatini ho sentito alcuni di loro dire: “Oggi l’abbiamo aggiustata, domani si vedrà”. Discutevano di un cuscinetto che non erano riusciti a togliere. Portavano giù un rullo, come una specie di cerchione zincato delle macchine, ma senza gomma. Con il senno di poi ho capito di che cosa parlavano. La funivia ha ancora fatto due o tre viaggi. Oggi sono qui a ripetermi che sono stato fortunato. Quello che è successo alle vittime poteva succedere a me. Ovviamente sono pronto ad andare a raccontare tutto in Procura a Verbania. Chi ha sbagliato deve pagare”.