Cronaca

Funivia Mottarone, trovato anche il secondo forchettone: i freni erano stati manomessi

Funivia del Mottarone, trovato anche un secondo forchettone: entrambi i freni di emergenza erano stati manomessi. Le tre persone fermate nella notte hanno ammesso di non aver attivato il freno volontariamente. L’intento dei 3 indagati era quello di di ovviare ai problemi dell’impianto, che continuava a fermarsi.

Funivia Mottarone, trovato il secondo forchettone

Dopo la svolta nelle indagini sulla strage della funivia Stresa-Mottarone, che ha portato all’arresto di 3 persone, si fa sempre più nitida la consapevolezza che l’incidente, costato la vita a 14 persone, si poteva evitare. Poco fa, infatti, è stato ritrovato anche il secondo forchettone, lo strumento che impediva l’entrata in funzione dei freni di emergenza della funivia. I tre arrestati, dunque, avrebbero deliberatamente manomesso i freni dell’impianto. Ma perchè?


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Il forchettone, ovvero il il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni che dovrebbero bloccare il cavo portante in caso di rottura del cavo trainante, non è stato rimosso consapevolmente, per evitare disservizi e blocchi della funivia, che da quando aveva ripreso servizio, presentava “anomalie”.

Le persone arrestate

Tre le persone fermate nelle prime ore di questa mattina: si tratta di Luigi Nerini, 56enne di Baveno (Verbania) proprietario della Ferrovie del Mottarone, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini. È stata una omissione consapevole: il procuratore Bossi definisce così la decisione di inserire il forchettone nel freno di emergenza della funivia del Mottarone precipitata domenica provocando la morte di 14 persone. Quella di ovviare ai problemi dell’impianto, che continuava a fermarsi, è stata dunque secondo l’accusa una “scelta deliberata”.