Furto di oro fra l’Italia e la Svizzera per poi rivenderlo: sono stati fermati sei sinti tra cui tre arrestati, due ai domiciliari e uno indagato. Il sospetto è che rivendessero i preziosi ad un complice residente a Lucca che a sua volta li vendeva ai compro oro.
Furto di oro fra l’Italia e la Svizzera, sospetti che li rivendessero
Compivano una serie di razzie ad ogni oggetto di valore soprattutto d’oro, fra il Nord Italia e la Svizzera, che trovavano nelle case oggetto di furti per poi rivenderli.
Avevano così messo in piedi un giro che fruttava decine e decine di migliaia di euro ma la polizia ha avuto alcuni sospetti e, in seguito alle indagini, sono stati identificati.
I fermi
Sono stati fermati sei sinti (tre dei quali sono stati arrestati prima di rientrare in Italia) che dovranno rispondere prima del reato di furto.
L’operazione è stata conclusa nelle scorse ore in Toscana, a Lucca, ma l’attenzione degli inquirenti si era da tempo focalizzata su di loro.
Le indagini
A partire dallo scorso inverno, i poliziotti notarono un cittadino lucchese che una volta a settimana si recava presso i compro oro locali per vendere oggetti aurei. L’uomo, una volta fermato, non avrebbe saputo fornire una spiegazione adeguata circa la provenienza: il sospetto degli inquirenti è che li acquistasse proprio dai nomadi per poi rivenderli.
E da lì sono partite le vere indagini: collegando fra loro diversi furti in appartamento nella provincia di Lucca e in quella pisana.