Cronaca

Gabby Petito morta tra i canyon in Usa, si cerca il fidanzato: tutti i misteri del caso

La ricostruzione di cosa è successo alla blogger statunitense scomparsa durante un viaggio in van con il fidanzato Brian Laundrie

Riflettori accesi sulla morte della blogger statunitense Gabby Patito, scomparsa durante un viaggio in van insieme al fidanzato Brian Laundrie e ritrovata morta la scorsa domenica tra i canyon del Wyoming dopo 3 settimane di ricerche. Brian al momento non si trova e la polizia di North Port in Florida ha sigillato l’abitazione della famiglia Laundrie per proteggerla dall’invasione di giornalisti e curiosi che da giorni l’assediano. Ecco la ricostruzione di cosa è successo e i misteri del giallo che sta scuotendo gli Stati Uniti.

Gabby Petito trovata morta nel deserto del Wyoming: cosa è successo

La storia è venuta alla ribalta ai primi giorni di settembre, quando Brian ha fatto ritorno a casa dai suoi dopo una vacanza in caravan, ma Gabby non era con lui. I due innamorati e conviventi nella casa in Florida erano partiti il 2 di luglio dalla casa dei genitori di Gabby: quattro mesi di esplorazione verso il West, le Montagne Rocciose e i grandi parchi nazionali.

La lite tra i due fidanzati e l’intervento della polizia

La polizia ha iniziato a interessarsi di loro il 12 agosto a Moab, la popolare destinazione turistica a ridosso del Parco nazionale degli Archi di arenaria. Qualcuno aveva segnalato al telefono di emergenza una lite domestica tra una coppia di giovani, che stava diventando violenta. Intercettato il caravan sulla strada, gli agenti trovarono Gabby in preda ad una crisi di pianto irrefrenabile. La giovane ammise di essere stata lei ad aggredire fisicamente il fidanzato. Confessò di soffrire di disturbi ossessivi compulsivi, e che le crisi stavano diventando sempre più frequenti durante il viaggio.

Il terrore di essere abbandonata

Gabby aveva il terrore di essere lasciata sola, abbandonata da Brian per via delle frequenti liti. I poliziotti insistettero perché i due si separassero almeno per una notte, per smaltire la tensione. Lui in albergo, lei in controllo del caravan, in modo da non aggravare il sospetto di poter essere abbandonata. Il rapporto stilato dalla pattuglia non parla di violenza domestica ma di una crisi mentale da parte della ragazza.

L’ultimo messaggio di Gabby alla famiglia

Le comunicazioni tra i due e le famiglie si sono interrotte il 24 agosto, quando Gabby ha scritto alla mamma che insieme a Brian stava per partire per il parco di Yellowstone. Il suo cellulare ha continuato per la verità a mandare messaggi nei giorni successivi fino al 30 del mese, ma la polizia ora dubita che fossero scritti dalla ragazza.

Il ritorno di Brian solo e senza van

Il primo di settembre Brian è tornato a casa, da solo e senza van che si è poi materializzato qualche giorno dopo. L’11 settembre la famiglia Petito ha denunciato la scomparsa della figlia. Il 17 la polizia l’ha certificata. Ad aggrovigliare ancora di più la storia, lo stesso giorno una donna di nome Miranda Baker ha postato su Twitter filmati nei quali dice di aver offerto un passaggio a Brian il 29 di agosto presso il Teton Park, dove il giovane faceva autostop a bordo della strada.

La scomparsa di Brian

Una settimana fa Brian si è allontanato da casa con uno zaino sulle spalle, e ha detto ai suoi genitori che voleva andare a camminare in un vicino parco. Tre giorni dopo, in assenza di comunicazioni, i genitori hanno denunciato a loro volta la sua scomparsa, e una ricerca di grande scala è al momento in corso nella contea di Sarasota.

Il ritrovamento del corpo di Gabby

Domenica sera è arrivata la notizia del ritrovamento in Wyoming di un corpo che sembra essere quello di Gabby. La perizia era in corso ieri, ma intanto in Florida la polizia ha alzato il tiro dell’inchiesta, ora definita di natura penale. I genitori di Brian, finora reticenti nei rapporti con gli agenti, sono stati fatti uscire prima della perquisizione, e poi interrogati a lungo all’interno della loro abitazione.

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