Guerra

Gas dalla Russia, Draghi chiede la convocazione del Consiglio Europeo Straordinario

Mario Draghi ha chiesto la convocazione del Consiglio Europeo Straordinario a luglio per discutere della questione del gas proveniente dalla Russia. Lo fanno sapere fonti di palazzo Chigi.

Gas Russia, chiesta convocazione del Consiglio Europeo Straordinario

Il premier Mario Draghi ha chiesto la convocazione del Consiglio Europeo straordinario a luglio in materia di energia. Della decisione presa lo fanno sapere dal palazzo Chigi. La posizione presa sarebbe sostenuta da molti Paesi, quali anche la Francia.

La richiesta di una convocazione straordinaria viene confermata anche da fonti dell’Unione Europea.

La decisione

La decisione per la convocazione straordinaria, fino a ieri non attesa, è forse dovuta all’accelerazione dei tempi: un funzionario dell’Unione Europea nella giornata di ieri dichiarava che nel periodo di “settembre-ottobre” si sarebbero prese decisioni riguardanti l’energia importata dalla Russia.

Ma le scorte vanno riempite già in estate per essere pronti ad affrontare nell’immediato il calo della stagione fredda e, con i prezzi attuali, non è semplice.

Il presidente del Consiglio ha deciso, quindi, di spingere, probabilmente, per accelerare una possibile decisione dell’Unione Europea su quanto sta accadendo. Altrimenti, il processo, rischierebbe di diventare troppo lento rispetto alle necessità del Paese.

I Paesi che appoggiano la decisione

Anche altri Paesi appoggiano la decisione. Anche Enrico Letta ha sottolineato la necessità di andare “avanti”: alcuni Paesi restano contrari ma la Russia, nonostante la riduzione temporanea delle forniture di energia, gli incassi rimangono alti. Questo grazie anche al fatto che il valore del gas sul mercato è schizzato notevolmente.

Il summit di maggio

“Alla luce dell’uso del gas come arma da parte della Russia – recita il testo – e richiamando le conclusioni del 30 e 31 maggio, il Consiglio Europeo invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi, nell’ottica di assicurare la fornitura di energia a prezzi abbordabili”.

La Germania

La Germania entra nella fase ‘allarme’. “Noi ci troviamo in crisi, il gas è ormai una risorsa rara” ha detto questa mattina il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, annunciando la fase di allarme del piano di emergenza del gas in Germania.

“Anche se le forniture di gas possono ancora attualmente essere procurate sul mercato e abbiamo scorte, la situazione è seria”.

La Francia

Il ministro francese, Agnès Pannier-Runacher, ha assicurato questa sera che potrebbe “fare a meno del gas russo” poiché avrebbero a disposizione il gas naturale liquefatto, ma “questo presuppone che tutte le metaniere arrivino in tempo e che riusciamo ad assicurarci ampiamente il nostro stoccaggio strategico”.

L’Olanda

L’Olanda non è “emozionalmente o in linea di principio contraria” all’introduzione di un tetto al prezzo del gas, ma non crede al suo funzionamento ha detto il premier olandese Mark Rutte.

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