La Generazione Z traina la sostenibilità alimentare. Secondo i dati Ipsos, infatti, sempre più under 26 scelgono di mangiare consapevolmente. In particolare, il 38% cerca prodotti made in Italy, il 27% fa attenzione all’assenza di ormoni o antibiotici all’interno degli alimenti, il 26% rifiuta tutto ciò che proviene da allevamenti che non rispettano il benessere degli animali, il 20% è bio dipendente mentre il 18% opta per prodotti a km 0.
Ma quali sono i vantaggi di un’alimentazione green? In tal senso, Acea Energia – attraverso l’infografica “Mangiare green: i vantaggi di un’alimentazione sostenibile” – ha messo a punto uno studio che rintraccia i benefici e s’interroga sui modi e gli strumenti da utilizzare per abbracciare questo stile di vita.
Dal miglioramento della salute, possibile se associato a una regolare attività fisica e a un’alimentazione bilanciata, al rispetto dell’ambiente: i vantaggi di un‘alimentazione sostenibile sono numerosi e passano anche per il legame con il territorio, con una valorizzazione delle aziende e dei prodotti locali.
Consumare meno cibo, sprecare meno alimenti e privilegiare prodotti vegetali anziché di origine animale sono i tre concetti cardine della sostenibilità alimentare, a cui si aggiungono – tra gli altri – la spinta alla varietà, il limite al consumo di alimenti confezionati, la preferenza ai prodotti biologici, la scelta di optare ogni giorno per cinque porzioni di frutta o verdura.
Ci sono poi dei prodotti che, per ragioni diverse, sono “alleati” della sostenibilità alimentare: parliamo, ad esempio, dell’avena, coltivata senza l’utilizzo di fertilizzanti artificiali e – se “italiana” – valido sostituto del mais importato. Ma anche legumi – soprattutto per la capacità di auto-fertilizzare il terreno – e le verdure, se fresche, locali e di stagione.
Per una transizione verso la sostenibilità alimentare occorre apportare dei cambiamenti alle abitudini di acquisto e consumo: una corretta pianificazione degli alimenti da acquistare e una giusta attenzione alla data di scadenza e alla conservazione sono alcuni degli elementi da tenere sempre a mente quando si fa la spesa. Inoltre, va inserita nelle buone pratiche anche quella di ridare una “seconda vita” ad avanzi e scarti, riutilizzandoli in nuove ricette oppure riciclandoli tramite il compostaggio.
Si tratta di piccoli accorgimenti da far propri nella quotidianità e che – se resi concreti nel modo adeguato – possono rendere il concetto di sostenibilità alimentare una realtà. La situazione attuale lo pretende.