Per anni avrebbe perseguitato un prete di 55 anni, seguendolo nelle diverse città in cui lui si trasferiva per sfuggirle. Ora, una donna di 72 anni è a processo con l’accusa di stalking.
La vicenda ha avuto inizio nel 2015, quando il sacerdote si trovava nella Basilica di Sant’Antonio a Padova. Nonostante i suoi tentativi di allontanarsi, la donna avrebbe continuato a tormentarlo anche dopo i suoi trasferimenti a Bologna e Genova.
Genova, si innamora di un prete e lo perseguita
A testimoniare contro di lei sono stati chiamati l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, altri parroci e alcune perpetue che avrebbero assistito alle persecuzioni. La donna è difesa dall’avvocato Antonio Rubino.
Secondo la ricostruzione, la 72enne si sarebbe avvicinata al sacerdote confidandogli di essere gravemente malata e di avere solo quattro mesi di vita. Con questa scusa, lo avrebbe convinto a fornirle il proprio numero di telefono per ricevere conforto spirituale e pregare insieme. Tuttavia, da quel momento, il religioso avrebbe iniziato a ricevere messaggi ambigui, respinti più volte senza successo.
Dopo essere stata bloccata, la donna avrebbe iniziato a cambiare numero di telefono, continuando a contattarlo con centinaia di chiamate al giorno.
Trasferimenti e accuse infondate
Nel 2016, esasperato, il prete ha chiesto e ottenuto il trasferimento a Bologna, ma la donna è riuscita a rintracciarlo, proseguendo le molestie telefoniche. Oltre alle continue chiamate, ha anche denunciato falsamente il sacerdote per violenza sessuale sia alla Procura che alle autorità ecclesiastiche, diffondendo le accuse anche sui social.
Il sacerdote, a causa dello stress e dell’ansia generati dalla persecuzione, ha dovuto intraprendere un percorso di supporto psicologico. Nel frattempo, il giudice di Bologna ha emesso un divieto di avvicinamento nei confronti della donna e le sue denunce sono state tutte archiviate per infondatezza.
L’ultimo episodio a Genova
Nel tentativo di sfuggire definitivamente alla stalker, il sacerdote si è trasferito a Genova, nella parrocchia di San Francesco di Albaro. Tuttavia, il 21 settembre 2021, la donna si è presentata nuovamente nella sua nuova sede e ha ripreso a tormentarlo con telefonate incessanti, giorno e notte, nel tentativo di incontrarlo.
