Un giovane è ricoverato all’ospedale Galliera di Genova perché positivo al vaiolo delle scimmie. Si tratta di un italiano non residente in Liguria che è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale il 13 settembre con febbre elevata accompagnata da un’eruzione cutanea atipica. Il paziente è stato ricoverato il giorno successivo nel reparto malattie infettive nel sospetto di un’infezione virale acuta.
Genova, un ragazzo positivo al vaiolo delle scimmie
Tra le possibili cause delle manifestazioni cliniche del paziente vi era anche l’infezione da Monkeypox. Sottoposto a tampone per la ricerca di tale virus, il paziente, secondo gli esami del Laboratorio dell’Istituto di Igiene dell’Università di Genova, è risultato positivo. Il giovane, che ultimamente ha viaggiato molto tra Italia e Francia, è ancora ricoverato e le sue condizioni sono in graduale miglioramento.
Il caso è stato notificato alle competenti autorità in materia di sanità pubblica (Asl3 e Alisa). E’ stato altresì attivato il sistema di sorveglianza della Medicina Preventiva dell’Ente per gli operatori coinvolti nella gestione del paziente.
Cos’è il vaiolo e come riconoscerlo: i sintomi
Il vaiolo delle scimmie, che è simile al vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, seguito da un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La maggior parte delle persone guarisce dalla malattia – che è endemica in alcune parti dell’Africa centrale e occidentale e di solito è il risultato di uno stretto contatto con animali infetti – entro poche settimane, ma la patologia può essere anche fatale.
Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie: quello dell’Africa occidentale equello del bacino del Congo (Africa centrale). È stato documentato che il rapporto di mortalità per il vaiolo dell’Africa occidentale è di circa l’1% e fino al 10% per i pazienti con il vaiolo del bacino del Congo.
Le cause
Questa malattia è causata dal ‘Monkeypox virus’ che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus. Tra gli altri virus dello stesso gruppo che possono infettare gli esseri umani spiccano il virus del vaiolo, il vaccinia (utilizzato nel vaccino del vaiolo) e il cowpox virus.
I sintomi
Negli esseri umani, le caratteristiche cliniche del vaiolo delle scimmie sono simili a quelle del vaiolo. Circa 12 giorni dopo l’esposizione, la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, e spossatezza. Nell’arco di 1 –3 giorni (talvolta anche di più) dall’insorgenza della febbre, il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolare, che appare solitamente prima sul volto ma a volte anche su altre parti del corpo. Le lesioni si sviluppano in genere in diverse fasi prima di formare la crosta e cadere. La malattia generalmente dura da due a quattro settimane. In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi prima cha la malattia fosse eradicata.