Almanacco

Liberia, George Weah inizia la sua presidenza nella Nazione africana

George Weah viene eletto Presidente della Liberia: l'ex stella del Milan ha vinto le elezioni con il 61,5% dei voti, battendo così Joseph Boakai

Nel 2017 l’ex stella del calcio, nonché storico attaccante del Milan, George Weah, sconfigge al ballottaggio il vicepresidente uscente Joseph Boakai e viene, conseguentemente, eletto Presidente della Liberia.

22 gennaio 2018: George Weah viene eletto Presidente della Liberia

L’ex centravanti del Milan, nonché Pallone d’Oro nel 1995 George Weah, inizia ufficialmente il suo mandato come Presidente della Liberia il 22 gennaio del 2018 a seguito della vittoria avvenuta (in maniera schiacciante) durante le elezioni del 26 dicembre del 2017.


george-weah-presidente-libera


Un voto pacifico, quello dei due milioni degli aventi diritto, che si è svolto senza incidenti e nel rispetto delle regole: questo il giudizio espresso da ong locali e osservatori internazionali, sia africani che europei. E già questo sembra essere un primo gol di Weah.

Sirleaf cederà il potere al suo successore, il quale resterà in carica per sei anni. In un Paese che non ha conosciuto alternanza democratica dal 1944, «questa transizione è cruciale. Se la Liberia ci riuscisse, sarebbe una vittoria per il Paese, per l’Africa occidentale e per l’Africa in generale», ha dichiarato l’ex Presidente della Nigeria Goodluck Jonathan, capo degli osservatori dell’Istituto nazionale democratico per l’Africa.

Fatti antecedenti del 2005

In realtà Weah doveva divenire Presidente nel lontano 2005. Le prime elezioni libere dopo lo spaventoso ciclo di guerre civili (1991 – 2003) diedero proprio a lui la vittoria, rispetto alla candidata Ellen Johnson Sirleaf che godeva di ingenti finanziamenti offerti dalla Casa Bianca. La vittoria gli fu negata per decisione dei Caschi Blu delle Nazioni Unite presenti in Liberia e degli Stati Uniti che consideravano Weah un pericoloso sognatore e quindi un ostacolo per i loro interessi nel Paese.


manifesto-elettorale-george-weah


Centinaia di migliaia di schede a suo favore furono gettate dai poliziotti nell’oceano sotto lo sguardo complice degli osservatori elettorali ONU che, cinicamente, garantirono che le elezioni si erano svolte regolarmente e secondo gli standard di trasparenza internazionali. La frode era così lampante che George Weah tentò di imporre la sua vittoria con il supporto delle piazze.

Nonostante  la maggioranza della popolazione lo sostenesse fu costretto ad accettare che Ellen Johnson Sirleaf divenisse immeritatamente Presidente dinnanzi alla violentissima reazione della Polizia liberiana che era stata sottoposta al comando dei Caschi Blu, dopo la fine della guerra civile, per evitare crimini e violenze contro i civili. Le elezioni furono bollate dai liberiani come “le elezioni dei pesci”. Un detto popolare iniziò a circolare: “Chi ha veramente vinto le elezioni in Liberia? Chiedetelo ai pesci che si sono mangiati le schede di Weah“.


george-weah-presidente-libera


Scegliendo di abdicare alla Presidenza, George Weah era cosciente che stava consegnando il Paese appena uscito da due guerre civili ad uno dei principali autori del dramma liberiano. Una donna avida di potere e di denaro che, nel 1987, aveva convinto gli Stati Uniti a sostenere due ribelli: Charles Taylor Prince Johnson, detto Mad Dog (Cane Pazzo), per spodestare il Presidente Samuel Doe fautore di una politica economica nazionalistica contraria agli interessi americani nel Paese. Ellen Johnson Sirleaf fu all’origine anche della seconda guerra civile (1999 – 2003), quando convinse nuovamente gli americani a supportare una nuova ribellione contro Charles Taylor, guidata dal Liberians United for Reconciliation and Democracy sotto controllo politico indiretto della Sirleaf.

Fatti antecedenti del 2017

L’ex star del calcio George Weah era in testa nello spoglio delle elezioni presidenziali in Liberia, che si erano tenute il 26 dicembre 2017, secondo quanto era emerso dai risultati parziali non ufficiali annunciati dai media locali. Stando a quanto riportava il vice manager della campagna elettorale di Weah, Morluba Morlusulla base dei conteggi che arrivano dai singoli distretti elettorali del Paese, l’ex attaccante del Milan doveva essere eletto Presidente con circa il 70% dei voti. I risultati definitivi erano attesi nei giorni successivi.



«È chiaro. Stiamo solo aspettando che la commissione elettorale annunci i risultati e lo dichiari Presidente», e «invitiamo Boakai ad ammettere la sconfitta e congratularsi con George Weah», aveva dichiarato Morlu, chiamando in causa lo sfidante, il vecchio vice Presidente Joseph BoakaiAl primo turno, che si era tenuto il 10 ottobre del 2017, Weah era arrivato in testa con il 38,4% dei voti (ottenendo la maggioranza in 11 delle 15 contee del Paese), mentre Boakai si era fermato al 28,8%.

«Andrò al tavolo da disegno con la mia squadra e metteremo insieme un piano per far avanzare il nostro Paese», disse Weah ai giornalisti subito dopo aver votato, pienamente convinto della vittoria.

Come Presidente della Liberia


george-weah


Il 29 gennaio 2018, nel suo primo messaggio annuale al Parlamento, Weah ha ridotto il proprio stipendio e le altre prestazioni del 25% con effetto immediato. Inoltre, nello stesso giorno, ha annunciato che avrebbe chiesto modifiche costituzionali per consentire alle persone di origine non nera di essere cittadini e permettere agli stranieri di possedere terreni, definendo la situazione attuale “razzista e inappropriata“.

Politica economica e iper-inflazionismo

Nel 2018 l’ex campione, George Weah aveva annunciato che la Federal Reserve dello Stato africano avrebbe immesso nell’economia 25 milioni di dollari per rimpiazzare i vecchi dollari liberiani che continuavano a deprezzarsi.


proteste-contro-weah-liberia
Il popolo insorge contro l’amministrazione Weah.

Tuttavia, a giugno 2019 si è diffusa la notizia della sparizione di un container che conteneva l’equivalente di 100 milioni di dollari in banconote fresche di stampa e la cosa ha fatto infuriare l’intera popolazione.

Poco dopo è insorta una gigantesca manifestazione contro il leader Weah, soprannominata “Weah step down campaign”, con cui si è chiesto alla ex stella del calcio di lasciare l’incarico presidenziale al suo interno i manifestanti.


manifestazione-contro-weah-liberia


Il 6 gennaio del 2020 i manifestanti sono scesi nuovamente per le strade di Monrovia chiedendo a Weah di licenziare il suo team economico, in quanto ritenuti responsabili dell’iper-inflazionismo che affligge la Liberia dalla nascita di questa amministrazione ad oggi.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio