Antonella Colossi, la compagna di Giacomo Bozzoli arrestato a Soiano del Garda, e i misteri dietro i silenzi per non tradire il compagno. La donna è stata recentemente ascoltata dagli inquirenti: durante due interrogatori ha mostrato notevoli lacune di memoria ed ha dichiarato di aver perso la memoria dopo la sentenza.
Giacomo Bozzoli, Antonella Colossi e il mistero dei silenzi: «Dopo la sentenza ho perso la memoria»
Antonella Colossi, compagna di Giacomo Bozzoli, latitante per quasi due settimane e poi arrestato a Soiano del Garda, è stata recentemente ascoltata dagli inquirenti bresciani. Durante due interrogatori, la donna ha mostrato notevoli lacune di memoria, ripetendo continuamente «non ricordo» e «non so» quando le è stato chiesto dei dettagli sulla fuga del compagno.
La Difesa di Antonella Colossi: «Era solo una vacanza»
Colossi, che era rientrata da una vacanza a Marbella con il figlio poco prima del suo secondo interrogatorio, ha dichiarato che il viaggio non era una fuga, ma semplicemente una vacanza. Nonostante Bozzoli avesse lasciato a casa il suo cellulare e i carabinieri avessero trovato l’ultimo numero personale nella villa di Soiano del Garda, la donna ha continuato a sostenere che non sapeva dove fosse il compagno. Ha dichiarato con fermezza di essere convinta dell’innocenza di Bozzoli.
Il Ruolo di Antonella Colossi e le sue Dichiarazioni
Antonella Colossi, 42 anni, non è indagata per favoreggiamento nella fuga di Bozzoli grazie all’articolo 384 del codice penale, che prevede che non è punibile chi compie un atto per evitare un grave danno a sé stesso o a un familiare. Durante il suo interrogatorio, Colossi ha spiegato che, dopo la sentenza di condanna all’ergastolo di Bozzoli, avrebbe «perso la memoria» e «non ricordava» molti dettagli. Ha raccontato che, dopo la condanna, aveva cercato di mantenere la normalità per il bene del loro bambino, e che la vacanza era un tentativo di evasione piuttosto che una fuga pianificata.
Il Percorso della Fuga e le Contraddizioni
Secondo il racconto di Colossi, il viaggio è iniziato il 23 ottobre, partendo dal Lago di Garda a bordo di una Maserati Levante. La famiglia si sarebbe diretta a Cannes per una notte, per poi proseguire verso Valencia e infine arrivare a Marbella. Colossi ha dichiarato che, una volta a Marbella, hanno appreso della conferma della condanna attraverso un computer dell’hotel. Da lì, Bozzoli sarebbe partito, mentre Colossi e il bambino sono rimasti fino al momento della lettura della sentenza.
Nel corso dell’interrogatorio, Colossi ha detto che, dopo aver appreso della condanna, Bozzoli si è allontanato, lasciando lei e il bambino, e che non sa dove si trovi ora il compagno né che fine abbia fatto l’auto. Ha aggiunto che avrebbe voluto che Bozzoli rimanesse con loro.
Le Indagini e i Silenzi di Colossi
Nonostante le sue dichiarazioni, gli investigatori hanno trovato il racconto di Colossi particolarmente lacunoso. I due interrogatori hanno messo in luce una serie di incongruenze e mancanze di memoria che hanno sollevato dubbi sulla verità della sua versione degli eventi. La donna, nel suo ruolo di non indagabile, ha evitato di fornire dettagli utili sulle tappe del viaggio e sull’attuale ubicazione di Bozzoli.
La Situazione Attuale
Giacomo Bozzoli, dopo essere stato latitante per quasi due settimane, è stato arrestato nella sua villa a Soiano del Garda. Il caso ha sollevato interrogativi su possibili complici e sull’effettiva natura della fuga, con gli investigatori che continuano a cercare risposte e a esplorare eventuali legami con altre persone.
L’inchiesta prosegue mentre gli inquirenti cercano di fare chiarezza sui misteri rimasti irrisolti, e le dichiarazioni di Antonella Colossi restano al centro dell’attenzione, con il suo silenzio che alimenta ulteriori domande sulle dinamiche della fuga di Bozzoli.