Giampaolo Morelli, ospite a Verissimo, ha rivelato una verità sconvolgente sul come ha scoperto chi è il suo vero padre. L’attore ha scoperto solo di recente che l’uomo che lo ha cresciuto non era il suo vero padre, una rivelazione arrivata poco prima della scomparsa della madre.
Giampaolo Morelli a Verissimo: la verità su suo padre
Giampaolo Morelli, ospite a Verissimo, ha svelato un aspetto delicato della sua vita, scoperto solo di recente. L’attore ha raccontato con emozione come ha appreso di avere un padre diverso da quello che lo ha cresciuto. “Anche in tarda età, queste notizie sono devastanti, ma non condanno nessuno“, ha dichiarato Morelli. Durante l’intervista con Silvia Toffanin, l’attore ha ricordato il momento in cui, poco più di un anno fa, ha ricevuto questa sconvolgente rivelazione dalla madre. Prima della sua morte, sua madre gli aveva lasciato una lettera, contenente la verità su chi fosse il suo vero padre. “Mia madre mi disse che il papà che avevo conosciuto non era il mio vero padre. Quella scoperta mi ha fatto rivedere molti aspetti della mia vita“, ha raccontato Morelli.
La scoperta del padre biologico ha portato l’attore a rimettere insieme i tasselli del suo passato. “La mia famiglia non era quella da Mulino Bianco. La notizia mi ha permesso di capire meglio certe dinamiche, come l’insistenza della mia famiglia su alcuni aspetti della mia educazione“. Morelli ha anche ricordato vagamente il padre biologico, un uomo che frequentava la loro casa quando lui era ancora un ragazzo. Nonostante la rivelazione, il legame con la sorella e con l’uomo che lo ha cresciuto è rimasto intatto.
Con mia sorella, il rapporto non è cambiato. Ci vogliamo ancora molto bene. Anche con l’uomo che mi ha cresciuto, continuo ad avere lo stesso rispetto, ora più che mai.
Giampaolo Morelli ha inoltre parlato del suo padre biologico, scomparso da tempo, che non ha mai fatto un passo verso di lui, neanche in modo indiretto. “Nonostante tutto, non riesco a condannarlo. Penso che nella vita molte persone facciano del male, ma per fragilità e non per cattiveria“.
