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Gianni Rodari, vita e opere del poeta italiano che dedicò tutta la sua vita ai ragazzi

Le opere di Gianni Rodari ricordano, ai più grandi e ai più piccini, quanto le sue poesie siano sempre attuali

Chi non conosce una fiaba o una filastrocca di Gianni Rodari? L’autore delle filastrocche e delle fiabe più amate dai bambini italiani. Tutti nel loro sussidiario si sono imbattuti in una delle tante opere di questo scrittore.

Le sue parole hanno incantato milioni di bambini e di adulti, restando ancora oggi molto attuali e ricche di significato.

“È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi“.

Parole per giocare

Gianni Rodari, l’autore delle filastrocche e delle fiabe

Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d’Orta, il luogo in cui si erano trasferiti per lavoro i genitori originari della Val Cuvia nel Varesotto.

A soli 10 anni, in seguito alla prematura scomparsa del padre, tutta la famiglia è costretta nuovamente a trasferirsi, questa volta a Gavirate, paese natale della madre; luogo in cui Gianni completerà gli studi per ottenere la licenza elementare.

Gianni sin da bambino era molto sensibile e piuttosto solitario, poco incline a stringere amicizia con i suoi coetanei, infatti, la sua interiorità e la sua intensa spiritualità, gli fecero scegliere un seminario a San Pietro Martire a Seveso per frequentare poi il ginnasio.

Si distinse fin da subito anche se non volle concludere gli studi liceali preferendo invece continuare a studiare alla scuola magistrale (o liceo delle scienze umane), concludendo così l’anno scolastico a Varese. Tale scelta, indicava giù un segno premonitore dell’eccezionale spirito pedagogico e dell’enorme amore per i bambini che già da allora nutriva.

Nel 1937 ottenne il diploma di maturità di maestro e nel 1939 si iscrisse all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con l’obiettivo di laurearsi in Lingue. Ma non portò a compimento il suo percorso di studi; preferì invece l’insegnamento presso alcuni istituti della zona.

Le prime esperienze non furono molto soddisfacenti per Rodari ma gli diedero comunque il modo di sviluppare quella fantasia e creatività che diventeranno i tratti fondamentali di alcune delle sue opere più famose.

La Seconda Guerra Mondiale cambiò profondamente il giovane Rodari, durante quegli anni, perse alcuni dei suoi più cari amici, questi tragici eventi lo convinsero ad abbandonare la causa fascista e a schierarsi con la Resistenza lombarda. Questa scelta precedette di poco la sua iscrizione al Partito Comunista italiano, che avvenne nel 1944.


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La carriera giornalistica

Al termine del conflitto mondiale, Rodari intraprese la carriera di giornalista che lo portò nel 1947 a collaborare con la redazione di Milano del quotidiano comunista L’Unità.

Nel 1950 lasciò per la prima volta il nord per trasferirsi a Roma, insieme a Dina Rinaldi, fondò e assunse la carica di direttore di un giornale interamente dedicato ai ragazzi e intitolato Pioniere.


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Nel 1951 fu dato alle sue stampe il suo primo libro a carattere pedagogico, intitolato Il manuale del pioniere. Il libro incontrò, però, la feroce opposizione del Vaticano che lo scomunicò.

Dopo questo episodio, il 25 luglio 1943 inizia una collaborazione con “resistenti comunisti” e l’anno dopo, nel maggio 1944, si arruola nella Squadra di azione Patriottica di Saronno, diventandone il funzionario.

Sposato con Maria Teresa Ferretti dalla cui unione nasce la figlia Paola, passa alla direzione di Avanguardia, settimanale della FGCI.


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Nel 1956 rientra a L’Unità di Roma come capocronista. Nel 1958 è a Paese sera come inviato speciale, commentatore e corsivista; incarico che manterrà fino alla sua scomparsa.

La notorietà con la scrittura per bambini

Dal 1960 arrivano gli anni della scrittura per l’infanzia e della notorietà: incomincia a pubblicare per una prestigiosa casa editrice come Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia.

Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in cielo ed in terra (1959). Solo nel 1962-1963 raggiunge una certa tranquillità economica grazie alla collaborazione a La via migliore e all’enciclopedia per ragazzi I quindici.

Vince nel 1970 il Premio Andersen, prestigioso riconoscimento alla sua opera di scrittore per l’infanzia.


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La morte

“Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo; perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: – Buon viaggio!

Il giovane gambero, da “Favole al telefono”

Gianni Rodari muore il 14 aprile 1980 a Roma. La morte è giunta a seguito di un collasso cardiocircolatorio, durante un intervento di ostruzione arteriosa della gamba sinistra.

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